«Sulle autonomie regionali penso innanzitutto che vada applicata la Costituzione, che stabilisce che i diritti devono essere assicurati ai cittadini italiani in maniera uguale e uniforme su tutto il territorio nazionale». Lo ha detto Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, intervenendo a “Mattino 5”, su Canale 5 aggiungendo: «Occorre la perequazione, proprio per dare la possibilità alle Regioni più povere di assicurare gli stessi diritti a tutti. Al termine della perequazione, quando tutti i cittadini hanno acquisito gli stessi diritti, se poi ci sono Regioni che hanno capacità fiscali maggiori, credo che sia giusto consentirgli interventi ulteriori per i loro cittadini».

L’energia prodotta in Calabria

«Purtroppo la perequazione in questo Paese non ha mai funzionato negli ultimi anni, anzi quando si sono finanziati i servizi pubblici, lo si è fatto in ragione della spesa storica e non dei fabbisogni standard. Cominciamo a cambiare queste cose.
Per quanto riguarda le materie delegate, ho già detto al ministro Calderoli che su questo tema noi accettiamo la sfida col governo. Faccio un esempio molto attuale – aggiunge il governatore - quello sull’energia. La mia Regione produce molta più energia rispetto a quella che consuma, ma i miei cittadini pagano le bollette elettriche allo stesso modo dei cittadini di altre Regioni che producono meno energia. Eppure produciamo una percentuale molto più alta di energia da fonti rinnovabili e dall’idroelettrico. Perché la mia Regione non può, dunque, tenere per sé i maggiori introiti fiscali derivanti da una maggiore produzione di energia alternativa?».

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Le rinnovabili

Occhiuto rincara: «Se io domani dovessi ricevere un gruppo industriale che vuole realizzare un grande impianto eolico offshore, visto che la Calabria è una Regione molto esposta al vento, io dovrei convincere le popolazioni a ospitare quell’impianto. È una cosa complessa, difficile, lo faccio perché è giusto per il Paese, ma sarebbe ancora più giusto che i cittadini avessero dei vantaggi concreti. Se non si interviene in questo modo, dando appunto dei vantaggi ai territori che investono sulle rinnovabili – scandisce il presidente della Regione Calabria- non ci può essere un reale incentivo allo sviluppo dell’energia pulita».