Lo scontro sulla riforma

Autonomia differenziata, anche il governo va alla “guerra” contro le Regioni che vogliono cancellare la spacca Italia

Il Consiglio dei ministri interviene contro i ricorsi di Puglia, Toscana, Campania e Sardegna. L’assemblea regionale del Piemonte vota No alla proposta di referendum

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di Redazione Politica
17 settembre 2024
19:06

«Il Consiglio dei ministri ha deliberato la determinazione d'intervento nei giudizi di legittimità costituzionale promossi dalle Regioni Puglia, Toscana, Campania e Sardegna avverso la legge 26 giugno 2024, n. 86 recante: "Disposizioni per l'attuazione dell'Autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell'articolo 116, terzo comma, della Costituzione». È quanto si legge nel comunicato al termine della riunione del Consiglio dei ministri. Decisione inevitabile: l’esecutivo Meloni difenderà la riforma voluta dalla Lega. Contro il ricorso delle quattro regioni contrarie alla legge si schiereranno anche le Regioni Piemonte e Veneto, che hanno già annunciato la scelta nei giorni scorsi.

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Proprio oggi la giunta regionale del Piemonte ha espresso parere non favorevole alla proposta di un referendum popolare per abrogare la legge sull'Autonomia differenziata. Lo ha comunicato al consiglio regionale l'assessore Enrico Bussalino. «L'Autonomia differenziata - dichiara Bussalino - rappresenta un'opportunità per tutto il Paese, aumenta l'efficacia e l'efficienza dell'azione amministrativa e snellisce gli iter burocratici che spesso rappresentano un ostacolo per cittadini e imprese. Ogni Regione è assolutamente libera di chiederne o meno l'applicazione per le materie che ritiene opportune nel pieno rispetto dei principi costituzionali. Per il Piemonte l'iter, quindi, sta andando avanti nel solco della legalità e nel rispetto della Costituzione italiana».


In Puglia passa il Sì ai quesiti referendari

Di tenore opposto l’atteggiamento del consiglio regionale della Puglia. «Come avevo promesso – spiega il presidente della Regione Michele Emiliano – il Consiglio regionale ha votato sui due quesiti referendari contro l'Autonomia differenziata di Calderoli. Sono stati approvati con trenta voti di maggioranza, dimostrando forza, compattezza e soprattutto determinazione contro il disegno della Lega di spaccare l'Italia e di togliere poteri al Presidente della Repubblica attraverso l'elezione diretta del premier. Una consultazione referendaria che a questo punto le Regioni di centrosinistra del fronte progressista consentiranno di effettuare al più presto». Al termine della seduta del Consiglio regionale sono anche state indicate le due consigliere regionali (Grazia Di Bari e Lucia Parchitelli) delegate dal Consiglio a depositare in Corte costituzionale la richiesta di referendum popolare ex articolo 75 della Costituzione per l'abrogazione totale e parziale della legge Calderoli.

«La Puglia - ha aggiunto - è al fianco di chi in Italia combatte contro la legge Calderoli, la Puglia è stata anche la prima Regione a impugnarla davanti alla Corte Costituzionale nella convinzione che questa legge renda diseguali i cittadini delle regioni italiane. Siamo in campo e ci batteremo fino all'ultimo», ha concluso Emiliano.

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