Il gruppo consiliare dem a Palazzo Campanella contesta «l'ennesimo caso di inutile e pericolosa centralizzazione» ed una norma «che affida allo stesso presidente la gestione con la nomina del direttore unico»
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«Chiediamo al presidente della giunta regionale, Roberto Occhiuto, di rinviare le elezioni del consiglio direttivo d’ambito dell’Autorità rifiuti e risorse idriche della Calabria (Arrical), convocate per il prossimo 29 settembre». A sostenerlo sono i consiglieri regionali del gruppo del Pd, dopo l'anticipazione rilanciata da LaC News24, che evidenziano «le tante incongruenze attualmente presenti nel testo di legge istitutivo della nuova Autorità del settore idrico e che potrebbero inficiare la validità delle stesse elezioni. Avevamo avvertito per tempo - si legge in una nota - il governatore rispetto a gravi anomalie di una legge che, di fatto, affida allo stesso presidente della giunta la gestione con la nomina del direttore unico. L’ennesimo caso di inutile e pericolosa centralizzazione – proseguono i consiglieri dem – che rappresenta un unicum in Italia. Adesso si aggiunge anche quest’altro pastrocchio relativo alle elezioni».
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«Innanzitutto - sostengono - la legge regionale istitutiva è del 2022, quando il censimento ufficiale della popolazione era diverso da quello previsto dal DPR 20 gennaio 2023 e, conseguentemente la tabella A che prevede le aree per lo svolgimento delle votazioni non è rappresentativa della popolazione legale residente. La legge istitutiva dell’Arrical inoltre – spiegano ancora i consiglieri del gruppo dem di palazzo Campanella - pone a carico dei Comuni capoluogo, sede dei seggi elettorali, una serie di costi, tra cui gli straordinari del personale da adibire agli adempimenti propedeutici e all’allestimento del seggio o la cartellonistica. Nessun ristoro per gli Enti è attualmente previsto e, invece, dovrebbe esserlo per evitare di appesantire ulteriormente la situazione in cui versano i Comuni calabresi.Riteniamo pertanto – conclude la nota – che sia indispensabile rinviare la tornata elettorale per consentire l’aggiornamento delle tabelle anagrafiche e prevedere un sistema di ristoro per i costi da sostenere a carico dei Comuni».