«L'unico modo per ribellarsi al sistema è votare Italia Sovrana e Popolare». Si definiscono una forza nuova e antistitema temuta dai partiti che hanno tentato di escluderla attraverso un sistema elettorale pensato appositamente per «ostacolarne l'ingresso» in Parlamento. Per questo il leader di Azione Civile, Antonio Angroia, capolista nel collegio plurinominale della Camera rivolge «un appello agli astenuti: se volete ribellarvi al sistema la scelta peggiore è quella di non votare perchè darete ragione al voto per i partiti».

Da Catanzaro l'ex magistrato lancia la sua candidatura nelle fila di Italia Sovrana e Popolare e anche bordate ai suoi ex colleghi: «Noi siamo l'unica forza politica con le carte in regola e orientata a dare una virata alla lotta senza tregua alle mafie, alle organizzazioni criminali e al rapporto tra mafie e classe dirigente e politica. Abbiamo nel nostro programma quello di abolire la riforma Cartabia che non a caso è stata definita dal procuratore Gratteri come la peggiore riforma della giustizia degli ultimi tempi, la quale favorisce anche il potenziamento delle organizzazioni criminali».

«Oggi nessuno ha le carte in regola - prosegue Ingroia - nè a destra né a sinistra e neppure il Movimento 5 Stelle, che pur candidando ex magistrati di prestigio come Cafiero De Raho e Roberto Scarpinato ha la macchia di aver appoggiato la riforma Cartabia. Il Movimento 5 Stelle ha tradito il suo popolo e le sue promesse, e le carte in regole non le ha nemmeno il mio amico ed ex collega Luigi de Magistris perchè sostenuto da una coalizione in cui ha un peso importante Potere al Popolo che fino a poco tempo fa aveva nel suo programma l'abolizione del 41 bis, il carcere duro per i mafiosi, e che aveva anche l'abolizione dell'ergastolo. Esattamente le richieste che Totò Riina aveva messo nel papello della trattiva Stato Mafia. Mi spiace che de Magistris si trovi in questa situazione un po' incoerente avendo sempre tenuto sino ad oggi posizioni irriducibili. Mi chiedo come fa a stare in questa coalizione?»

Ingroia è poi intervenuto nel dibattito sul reddito di cittadinanza: «Il reddito di cittadinanza è uno strumento per combattere la povertà. In parte è fallito perché si è risolto in una misura assistenziale però sarebbe sbagliato rimuoverla del tutto. Noi riteniamo che debba essere mantenuto ma riconvertito diventando uno strumento per l'avviamento al lavoro anche impiegando al lavori socialmente utili chi percepisce il reddito di cittadinanza». 

A descrivere in dettaglio il programma della nuova formazione politica è la senatrice Bianca Laura Granato, candidata alla Camera nel collegio uninominale Calabria Centro: «I temi cardine della nostra proposta sono l'uscita dall'Unione Europea e dall'Oms e dalla Nato, dai trattati internazionali che rendono l'Italia non autonoma e indipendente nelle scelte. Noi vogliamo portare in primo piano la capacità di autodeterminazione dei cittadini nelle scelte».