Il candidato del M5s alla presidenza della Regione denuncia i tentativi di avvicinamento del segretario regionale del Psi al centrodestra e pungola il presidente della Commissione parlamentare antimafia: «Si interessi delle nostre denunce»
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Luigi Incarnato, posto da Mario Oliverio alla guida della Sorical, starebbe tentando di convincere la candidata del centrodestra, Jole Santelli, a confermarlo alla testa della Società per le risorse idriche in caso di vittoria alle elezioni regionali. È quanto afferma Francesco Aiello, candidato M5S alla presidenza della Regione Calabria.
«Incarnato – si legge in una nota - sarebbe stato avvistato giorni fa a un’iniziativa elettorale del centrodestra, a margine della quale, secondo più fonti, egli avrebbe chiesto a Jole Santelli la riconferma quale commissario liquidatore della Sorical. Se fosse vero, sarebbe molto grave. La contrapposizione netta tra interessi personali e bene comune deve essere la bussola per ogni elettore. Nello specifico non c’entra il giustizialismo odierno, che sta impedendo il confronto politico sulle emergenze della Calabria a vantaggio di un odio “social” sempre più diffuso e pericoloso, che non consente di cogliere le differenze tra chi parla astrattamente di moralizzazione dell’amministrazione pubblica e chi invece agisce in concreto per raggiungere questo obiettivo».
A sostegno della sua tesi, Aiello focalizza l’attenzione «sulla recente condanna, da parte della Corte conti, nei confronti dei politici Francesco D’Agostino, Pino Gentile, Giuseppe Graziano, Giuseppe Neri e Tonino Scalzo, che dovranno restituire quasi 65 mila euro a testa».
«Rimarco – continua – il silenzio perpetuo dei consiglieri regionali del centrodestra e del centrosinistra su precise denunce del Movimento 5 Stelle, di cui ne ricordo alcune: il primario dell’ospedale di Reggio Calabria che sarebbe sprovvisto dei requisiti di legge, il medico esterno che lì sarebbe stato riutilizzato illegittimamente malgrado un concorso annullato dalla magistratura e, infine, la permanenza alla direzione di un’unità operativa dell’Asp di Cosenza di un professionista che per legge non potrebbe occupare quel posto».
Infine, il candidato pentastellato si toglie qualche sassolino dalle scarpe: «La nostra parte politica – conclude Aiello – spera di avere risposte su quelle denunce datate quanto circostanziate. Invito il presidente della commissione Antimafia, proprio per l’importante ruolo che riveste, a intervenire su tali questioni dirimenti».
Un passaggio allude esplicitamente a Nicola Morra, che recentemente ha preso ulteriormente le distanze dalla sua candidatura in seguito alle rivelazioni sulla parentela “scomoda” del docente Unical, cugino del boss Luigi Aiello, ucciso in un agguato nel dicembre 2014.