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Catanzaro - “Della legge speciale per Catanzaro Capoluogo si parla da quasi dieci anni – ha dichiarato in una nota il sindaco di Catanzaro Sergio Abramo - da quando nel 2006 presentammo un apposito disegno di legge in Consiglio Regionale puntualmente avversato, ma oggi forse ci sono condizioni politiche nuove. Quell’idea, sottoscritta da me e dai colleghi Guerriero, Aiello e Tallini, venne bollata dalla maggioranza dell’epoca come un’iniziativa demagogica ed elettoralistica. Sono felice che il presidente della Provincia Enzo Bruno, con il quale mi confronto costantemente, abbia sposato a distanza di anni questa posizione, dimostrando di essere un politico lungimirante e non prigioniero di schemi ideologici. Egli rappresenta non solo il vertice dell’Ente intermedio, ma anche la massima espressione del partito che oggi detiene la maggioranza in Consiglio Regionale e al quale spetta, evidentemente, il compito di avviare questa procedura legislativa. Anche da altri settori della maggioranza regionale, in particolare SEL, sono venuti segnali in tal senso. E’ necessario però che dalle enunciazioni si passi ai fatti e soprattutto alla stesura concreta di questo atto legislativo che deve contenere impegni precisi e altrettanto precise e puntuali risorse. Altrimenti si resta nel vago".
"Io penso che la legge per Catanzaro Capoluogo – se davvero vuole essere uno strumento serio ed efficace - debba essere imperniata essenzialmente su quattro punti. Il primo riguarda il riconoscimento pieno e assoluto del ruolo di Catanzaro al servizio di tutta la Regione e quindi il relativo ampliamento delle funzioni amministrative, con una “clausola anti-scippi” che blindi il Capoluogo come sede unica di tutte le funzioni dello Stato e della Regione, ad eccezione del Consiglio Regionale. Il secondo riguarda lo stanziamento di somme aggiuntive rispetto a quelle ordinarie, valutabili in non meno di 5 milioni di euro all’anno per un triennio, per consentire di irrobustire il sistema infrastrutturale e direzionale del Capoluogo. Nell’analogo progetto di legge per L’Aquila Capoluogo, in discussione in Abruzzo, parte delle risorse derivano da una percentuale del gettito del bollo auto. Nulla impedisce che anche qui si faccia altrettanto. Il terzo deve riconoscere al Capoluogo una misura straordinaria nella programmazione comunitaria 2014-2020, aggiuntivo rispetto al cosiddetto “asse città”. Il quarto riguarda l’istituzione della Conferenza per Catanzaro Capoluogo, con sede nel Comune, costituita dal presidente della Regione, dal sindaco del Capoluogo e dal presidente della Provincia, con il compito di individuare gli asse strategici di intervento per rafforzare l’impianto infrastrutturale di Catanzaro e del suo hinterland e di monitorare i successivi step".
"Un primo e immediato terreno di confronto tra Comune, Provincia e Regione deve avvenire, a mio parere, sulla gestione e sul potenziamento del Polo Direzionale del Corace dove, tra qualche mese, aprirà i battenti la Cittadella Regionale che i nostri cittadini vorrebbero, in base ad un referendum, che si chiamasse Palazzi degli Itali. Quello del Corace è destinato a diventare, anche per la presenza del campus universitario, il principale Polo Direzionale della Calabria, ma c’è bisogno di coordinare gli interventi non solo nel campo della mobilità e della viabilità (metropolitana, nuova strada provinciale, tratta ferroviaria Catanzaro-Lamezia Terme) ma anche in quello dei servizi e delle attività produttive. Il sindaco di Catanzaro e la sua Amministrazione sono più che disponibili a partecipare all’elaborazione di questo ambizioso progetto e restano in attesa che la maggioranza regionale, coinvolgendo possibilmente anche i consiglieri regionali di minoranza, avvii le procedure per la legge per Catanzaro Capoluogo. Non c’è bisogno di testi giuridicamente complessi, ma di una proposta fondata su pochi e chiari punti che fissi tempi e risorse".