VIDEO | Gli amministratori si rivolgono al governatore Occhiuto temendo il dirottamento dei 38 milioni che erano stati stanziato dal Cipe nel 2017. «Da soli non possiamo far nulla, serve una pressione anche della Città metropolitana»
Tutti gli articoli di Politica
Si mobilitano le amministrazioni comunali che attendono la realizzazione dello svincolo autostradale di Laureana di Borrello finito misteriosamente nel limbo delle incompiute. Anche il presidente Roberto Occhiuto, che nei giorni scorsi sulle infrastrutture depennate nel Pnrr ha scritto a Mario Draghi, è stato informato del sospetto che l’Anas abbia dirottato altrove i fondi che il Cipe aveva stanziato nel 2017.
«Non abbiamo saputo di motivazioni ufficiali sul blocco dei lavori – spiega il sindaco laureanese Alberto Morano – dopo che due opere propedeutiche erano state realizzate, ovvero il cavalcavia e alcune rampe che sono visibili nell’attuale tracciato».
In seguito allo stanziamento di 38 milioni di euro lo svincolo di Misimizzi, anche dopo le garanzie che di persona l’allora ministro Lupi venne a dare di persona, sembrava cosa fatta. «Invece – sostiene Gabriele Trimboli, presidente del consiglio comunale di San Pietro di Caridà – l’Anas ci ha scrittoinformandoci che bloccava tutta la progettazione degli interventi nella provincia di Reggio Calabria, per mancanza di fondi».
Hanno notizie frammentarie i rappresentanti degli enti locali, di questa zona a cavallo tra le Serre vibonesi e l’Aspromonte, una zona interna che grazie allo svincolo – ipotizzato tra quelli esistenti di Mileto e Rosarno - pensava di uscire dall’isolamento. «Il mancato completamento – prosegue Trimboli – pregiudica anche l’importanza dell’altra arteria prevista in questa zona, ovvero la pedemontana della Città metropolitana che quando verrà ultimata avrà poco senso pratico in mancanza del collegamento con l’autostrada».
Una doppia odissea, viste le polemiche sul tracciato della pedemontana che rischia di finire in un vicolo cieco – parallela ad una Provinciale già esistente – e il sindaco Morano contesta. «Tra i motivi addotti dall’Anas per la sospensione dei lavori dello svincolo – sostiene – ce ne sarebbe uno che francamente appare come una scusa: la vicinanza del cantiere al fiume Mesima, come si fossero accorti solo ora, dopo la progettazione, che là esiste un corso d’acqua». Sia Morano che Trimboli sollecitano «una sinergia istituzionale per richiamare l’Anas alle sue responsabilità, perché né gli enti e né la Regione da soli possono risolvere il problema».