I titolari degli esercizi pubblici hanno l'obbligo di allontanare i clienti che arrecano disturbo nel proprio locale. E nel centro storico la diffusione di musica deve cessare entro l'1 e 30
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Ernesto Magorno, neo sindaco di Diamante, ha emesso una ordinanza per ristabilire le regole in materia di pubblica sicurezza, emissioni sonore, somministrazione di bevande alcoliche e rispetto del pubblico decoro. Tra le decisioni più drastiche, c'è sicuramente il divieto per uomini e donne «di camminare nel centro storico e nella zone a maggior flusso turistico in costume da bagno, a torso nudo, scalzi, di provocare schiamazzi e compromettere il decoro dei luoghi turistici». Inoltre, agli esercenti è stato ordinato il divieto tassativo di vendere di alcolici e superalcolici a basso costo, come gli shottini a 1 euro.
Parole d'ordine: tranquillità e decoro
Ma non finisce qui. Agli esercenti l'attività di somministrazione di alimenti e bevande che operano nel centro storico, si ordina di cessare la diffusione di musica nel locale, in qualsiasi modo prodotta, entro le ore 1,30 durante tutto il periodo estivo (giugno - settembre), riducendo comunque l'emissione sonora dopo la mezzanotte. Ed inoltre, a partire dalle ore 20,00 entra in vigore il divieto di consumo di bevande alcoliche e superalcoliche in contenitori di vetro o di ceramica (bottiglie, bicchieri, tazze, ecc.) da consumare su strade e vie aperte al pubblico, «fatta eccezione per il consumo della suddette bevande nelle aree annesse ai pubblici esercizi in possesso di regolare autorizzazione alla occupazione di suolo pubblico o privato».
Infine, i titolari dei pubblici esercizi hanno l'obbligo di controllare gli avventori e il personale, al fine di contenere il rumore di tipo antropico e quello di origine diversa dalla diffusione sonora, nonché di allontanare i clienti che arrecano disturbo nel proprio locale, di rimuovere carte, bottiglie, lattine e quant'altro costituisce a rendere indecoroso l'aspetto esterno del locale e delle sue immediate vicinanze.
I trasgressori saranno puniti
Nell’ordinanza si legge, quindi: «L'inosservanza degli obblighi e prescrizioni è punita con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da € 154,00 a € 1.032,00. Una accertata e reiterata violazione delle disposizioni comporterebbe la sanzione accessoria della sospensione dell'attività per un periodo da uno a tre mesi.