L'opposizione reagisce all'intenzione del primo cittadino di andare in Procura a denunciare la presunta non autenticità di una sottoscrizione: «Continua imperterrito nel dileggio e nell’offesa, ci tuteleremo nelle sedi opportune»
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Non accenna a sgonfiarsi il “firma-gate” a Crotone. Ieri il sindaco, Vincenzo Voce, aveva annunciato di essersi recato in Procura per denunciare la non autenticità di una delle sottoscrizioni apposte al documento con cui 13 consiglieri di minoranza chiedevano un Consiglio comunale ad hoc per sfiduciarlo. Uno dei firmatari gli avrebbe detto di non avere riconosciuto la sua firma sul foglio e dunque il primo cittadino ha inteso informare gli organi inquirenti di un presunto reato di falso avvenuto all’interno della casa comunale.
In serata, si è scoperto che il consigliere in questione era Andrea Tesoriere, che però ha fornito una versione diversa dell’accaduto: avrebbe in un primo tempo firmato il documento, ma poi ne avrebbe preso le distanze, riconoscendo comunque come sua la firma. Una versione che avrebbe, sostiene, ribadito anche a Voce. «Pertanto le accuse di un falso sottoscrittore sono destituite di ogni fondamento», ha scritto Tesoriere.
I consiglieri comunali di minoranza contro Voce
Questa mattina, il gruppo dei consiglieri firmatari – composto da Andrea Devona, Giuseppe Fiorino, Fabio Manica, Antonio Manica, Alessia Lerose, Fabiola Marrelli, Carmen Giancotti, Fabrizio Meo, Antonio Megna, Danilo Arcuri, Mario Megna, Andrea Tesoriere - ha replicato a «pettegolezzi, illazioni, false accuse» del sindaco, riservandosi di «tutelarci nelle sedi competenti».
«Mai – scrivono in una nota - si era arrivati al punto, nel nostro Consiglio comunale, di tacciare l’avversario di falso e, del resto, da Voce ci aspettiamo di tutto. Per prima cosa, perciò, e non sarebbe neppure da ribadire, confermiamo l’autenticità delle sottoscrizioni apposte in calce al documento finalizzato a proporre una mozione di sfiducia. Date le premesse, non sarebbe necessario aggiungere altro. È evidente, infatti, considerazioni politiche a parte, che il sindaco Voce non è più nelle condizioni di esercitare il suo ufficio».
Senza entrare nelle ragioni che hanno spinto Tesoriere a ritirare la firma dal documento, ai consiglieri «resta l’amaro in bocca per una vicenda che Voce ha artatamente strumentalizzato senza, vieppiù che se ne comprendano gli intenti. Nella foga giustizialista, infatti, non è chiaro da cosa intenda tutelarsi atteso che il documento “incriminato” è un atto interno al gruppo di opposizione».
«Crotone merita un'alternativa»
Poi, un’analisi politica: «In questa sede vogliamo soprattutto ribadire con forza che questa nostra città merita un’alternativa e che noi tutti siamo disposti a confrontarci, all’indomani del venire di questa infausta amministrazione, per costruire le basi di una ripartenza necessaria ed a portata di mano. Non è un mistero che da tempo c’è un dibattito che mette insieme non solo i consiglieri comunali d’opposizione, ma è via via venuta in emersione una consapevolezza e una forte preoccupazione per le sorti della città che pervade anche consiglieri di maggioranza, e alcuni di loro, nelle scorse settimane, hanno platealmente e pubblicamente dimostrato il proprio disappunto rispetto ai rapporti, alle relazioni, anche umane, alle modalità e ai contenuti con cui Voce ha governato la città».
«Ci tuteleremo nelle sedi opportune»
«Il fatto che – sostengono nella nota - l’opposizione, formata da diverse sensibilità e appartenenza politiche, si sia incontrata compatta e con determinazione per confrontarsi con parti della maggioranza per manifestare una comune volontà a porre rimedio ad una situazione ritenuta oramai insopportabile, non solo per loro ma anche per l’intera opinione pubblica cittadina, è il segno preciso della necessità di porre fine ad un’esperienza amministrativa fallimentare, incapace di dare risposte alle esigenze, alle necessità e ai bisogni della città. In questo senso si sta discutendo per dare base politica, programmatica, strategica e di prospettiva ad un comune desiderio e sentimento di ridare dignità e speranza a Crotone».
«Mentre noi lavoriamo per il bene della città, il sindaco Voce, piuttosto che provare a confrontarsi, continua imperterrito nel dileggio e nell’offesa. Resta inteso, comunque, che ci riserviamo di tutelarci nelle sedi opportune a fronte delle paradossali e calunniose accuse che ci sono state rivolte».