VIDEO | Questa mattina la cerimonia che avvia formalmente l'Amministrazione emersa dalla recente tornata elettorale. All'insediamento presente l'ex primo cittadino Sergio Abramo (ASCOLTA L'AUDIO)
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Al Comune di Catanzaro inizia l’era di Nicola Fiorita da sindaco dopo l'esperienza da consigliere d'opposizione. Un'avventura, quest'ultima, bruscamente interrotta a inizio 2020 in ragione del coinvolgimento, al pari di quasi tutti gli altri consiglieri comunali, nell'inchiesta Gettonopoli a metà dicembre 2019. Una vicenda giudiziaria nell'ambito della quale il neo primo cittadino è stato dichiarato completamente estraneo rispetto alle condotte asseritamente illecite contestate dalla Procura. Comunque sia, dopo una campagna elettorale al vetriolo, Fiorita l'ha spuntata al ballottaggio contro Valeria Donato. E quindi ecco la proclamazione ufficiale avvenuta stamani a Palazzo De Nobili, sede dell’amministrazione comunale, dopo la formula di rito letta dalla presidente dell'Ufficio centrale elettorale Wanda Romanò alla presenza della segretaria generale Vincenzina Sica, del dirigente Antonino Ferraiolo e del sindaco uscente Sergio Abramo.
Fiorita era molto emozionato e non lo ha nascosto, facendo persino fatica a mettersi la fascia malgrado l'aiuto di Abramo e della Sica. Aveva gli occhi forse gonfi di un pianto che avrebbe voluto partisse a dirotto. Ma si è trattenuto, anche quando ha ricordato il padre Franco suo predecessore alla guida dello stesso ente e rivolto un saluto alla madre Mariella, alla moglie Maura e alla figlia Blanca. Le donne della sua vita, insomma, ma che non sostituiscono di sicuro un papà a cui ha riconosciuto il merito, pur negli scontri suscitati dalle opposte visioni politiche, di avergli trasmesso determinati insegnamenti e valori indirettamente spronandolo a seguirne le orme. Fiorita, come premesso, si è aggiudicato la sfida diretta al secondo turno di domenica scorsa, battendo Donato, candidato di ideologia marxista ma espresso da quasi tutto il centrodestra locale, con oltre il 58% dei consensi.
Una vittoria che non gli ha però evitato di ritrovarsi una situazione per lui parecchio difficile, ossia con la maggioranza dei consiglieri eletti in rappresentanza della coalizione opposta. Uno stato di cose che configura la cosiddetta “anatra zoppa”, cioè un sindaco senza la maggioranza in assemblea, costringendo quindi il successore di Abramo a tessere una fitta rete di accordi bipartisan per assicurarsi il sostegno necessario a governare.
Sarà pure per questo motivo, che nel breve discorso pronunciato in una Sala Concerti del Comune stracolma, ha citato soddisfatto le per lui incoraggianti frasi ascoltate nei giorni scorsi dal competitori Donato e dal presidente del consiglio regionale Filippo Mancuso, maggiorente di riferimento primario proprio dello schieramento donatiano. Fiorita, tuttavia, dopo anni di scontri dialettici furibondi, in Aula e fuori, ha avuto parole al miele pure nei confronti dell'ex storico avversario Abramo.
Insieme a lui è inoltre uscito dalla stanza del sindaco, di cui prenderà possesso nelle prossime ore, e vi è rientrato non appena terminata la cerimonia. «Perché - ha spiegato il leader di CambiaVento - Sergio mi deve dire tante cose per aiutarmi a partire bene. Dovremo subito lavorare parecchio, come del resto lui ha sempre fatto. È uno che ha scritto pagine importanti, anzi la storia della città, risultando eletto numerose volte. E, pur avendolo sentito tre-quattro volte in tutto negli ultimi cinque anni, ricordo quando lo chiamai all'inizio del primo lockdown imposto dal Covid, facendogli sapere quanto fossi tranquillo di saperlo alla guida in quella delicata fase, essendo un uomo esperto e capace».