In una terra in cui, fra mille concerti di piazza e tante inutili sagre, la promozione della Calabria appare sempre di più debole e contraddittoria, emerge prepotente, in un crescendo ormai decennale, il Premio letterario Caccuri. Un piccolo paese dell’Alto crotonese, ai piedi della Sila, ha saputo in pochi anni costruire un modello vincente di promozione culturale, che ha ovviamente finito per divenire promozione del nostro territorio, valorizzazione della nostra cultura e delle nostre bellezze naturali.

 

L’Accademia dei Caccuriani è partita per questa avventura che sembrava impossibile, riuscendo a mettere in campo le energie migliori grazie al suo presidente Adolfo Barone, che ha coinvolto tanti professionisti e uomini di cultura. Un programma che ogni anno ha richiamato i più grandi scrittori, autori e giornalisti italiani. Che ha dato luce ai talenti calabresi, puntando sempre al meglio della cultura e delle arti del Paese. E così è arrivata in Calabria un vento nuovo, che ha cancellato decenni di mediocrità paesana, spesso con lo spreco di importanti risorse pubbliche.

 

Gianluigi Nuzzi, Giordano Bruno Guerri, Nicola Gratteri, Rossella Galati, Antonio Padellaro, Lia Levi, Gennaro Sangiuliano erano mercoledì scorso a Caccuri. E prima ci sono stati tanti talenti del Sud. E per l’ultimo giorno del Premio: Renzo e Carlo Piano, Bianca Berlinguer, Walter Veltroni, Alan Friedman, Mimmo Lucano. E poi le grandi sfide e le provocazioni culturali che hanno portato il premio a spaziare da Gioacchino da Fiore a Duonnu Pantu! La musica, i grandi cantautori, un concorso di poesia dialettale che visto decine di opere nei diversi dialetti italiani.

 

Quasi 10 anni di una programmazione che farebbe invidia ai più grandi premi e festival culturali italiani. Ma tutto con molta umiltà, senza mai esaltarsi, sapendo che organizzare qualcosa in Calabria è sempre un rompicapo assurdo: hai tutti contro! L’Accademia dei Caccuriani ha vinto una grande sfida contro l’apatia e il disfattismo calabrese. Ed ha imposto un modello per la Calabria: il Modello Caccuri!