Sì, è vero, "l'Italia riparte dal Mezzogiorno". Più o meno la stessa frase che sentiamo da cinquant’anni e oltre.

L'errore che bisogna evitare è immaginare per il Sud uno sviluppo, una ripresa economica, investimenti, che siano identici a quelli che riguardano il Nord, che è il motore del paese. Immaginare per il sud, per la Calabria, interventi pubblici fotocopia di quelli del Nord, sarebbe un errore gravissimo.

Lo abbiamo visto e pagato da tempo: valanghe di interventi miliardari per Sud, in 30-40 anni non hanno portato alcuna condizione di miglioramento della drammatica situazione della Calabria in particolare. Il Sud ha bisogno di tante cose, quasi tutte diverse da quelle di cui ha bisogno il Nord.

Dal Sud bisogna ripartire immaginando un modello economico, sociale e culturale rispettoso della tradizione, della vocazione, delle prospettive del nostro Mezzogiorno. Una colata di denari pubblici, investimenti europei, fatta di strade, autostrade, cemento, non produrrebbe nulla, anzi aggraverebbe la situazione drammatica della nostra terra.

La Calabria, come buona parte del Sud, si salva se guarda alle sue origini, alla sua cultura, al suo essere un paradiso terrestre di ineguagliabile bellezza e dalle potenzialità non ancora esplorate. Cominciamo da qui. Ma non servirà nemmeno questo senza una precisa idea di Calabria, che deve avere il governo centrale e la sgangherata classe dirigente meridionale, vera palla al piede per il futuro della nostra terra.

Inutile aggiungere che senza una spietata lotta alla criminalità e alla devastante corruzione non si va da nessuna parte.