Tra Casali del Manco e Cosenza, il viaggio silenzioso di un uomo che porta con sé una casa, una storia e un insegnamento: rispetto e dignità, anche nella fragilità
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In un mite pomeriggio primaverile di fine marzo sulla linea 51, autobus che collega Casali Del Manco con Cosenza, viaggiano dodici persone più il conducente. Undici delle quali con una storia, un cellulare, capi d’abbigliamento vari, uno zaino (una borsa) e un motivo per arrivare in città.
Una, invece, viaggia come se la meta fosse indeterminata, come se quell’autobus dal motore rumoroso fosse una nuvola sulla quale vivere e, magari, lasciarsi andare. Si tratta di un uomo adulto, gracile, con due occhi profondi, come frammenti di ghiaccio artico, barba lunga (bianca con linee nere), spalle tremanti e gambe dolenti.
Il suo viso, stanco e provato dal caldo, coperto da una mascherina, non più bianca, color cenere. Una borsa della spesa gialla con leggere sfumature blu accompagna il suo viaggio come una fedele compagna di lunga data. Poi, all’improvviso una curva causa un sussulto sull’autobus e la caduta della borsa.
Per l’uomo quella caduta è una crisi di certezze, stabilità, persino, di affetto. Perché tanta apprensione per una busta? In fondo è una semplice borsa della spesa anche sgargiante. Il suo contenuto sparso, purtroppo, sul corridoio dell’autobus è tutt’altro che banale e sgargiante.. si tratta di una vera e propria casa mobile da viaggio. In quella borsa ci sono coperte, vestiti, mascherine scolorite, una pantofola e due scarpe con piccoli fori. Nella parte laterale scorgono un dentifricio e due spazzolini malridotti.
Nella parte superiore una busta grigia, al cui interno giace una parte di melone giallo di stagione( magari un dono, chissà); quest’ultimo,un piccolo tesoro, andato in frantumi. Il liquido appiccicoso sulla superficie dell’autobus è un problema: «Come si fa?» C’è chi sale e chi scende costantemente. Allora, l’uomo con garbo fuori dal comune e un fazzoletto malandato inizia a pulire tutto.
Ogni semino, ogni macchia. Rialzandosi osserva la borsa, ormai, al sicuro sul sedile di fianco. Ma prima di riprendere il suo viaggio… due parole: "L’importante è la pulizia, l’ordine, il rispetto dell’altro”.
La sua nostalgia verso queste piccole cose è disarmante. Nonostante, le fragilità e le incertezze, il buono del suo animo è un punto fermo simile ad un viaggio di sola andata, senza ritorno. Forse è un clochard o, magari, un pittore del Novecento, o, ancora, un avvocato senza toga, oppure semplicemente, un sognatore in cerca del suo viaggio.
Eppure non dimentichiamoci mai che, come diceva Platone molti secoli fa, "Ogni persona che incontri sta combattendo una battaglia di cui non sai nulla. Sii gentile, sempre".