La pandemia ha messo a nudo, inequivocabilmente, l'inadeguatezza della nostra classe politica e dirigente. Al resto hanno pensato e stanno pensando le procure. E allora votiamo con la testa
Tutti gli articoli di Opinioni
PHOTO
Pandemia permettendo, le elezioni regionali in Calabria sono fissate per il 14 febbraio 2021, giorno di San Valentino. Allora la prima domanda, fra il serio ed il faceto, è quasi obbligatoria: votare nel giorno dedicato agli innamorati ci aiuterà ad eleggere dei politici che veramente amano la nostra terra? Ne dubito fortemente!
È bastato sentire il profumo delle votazioni che la giostra ha cominciata a girare. Più pazza che mai! Sono iniziati i litigi per individuare il nome del candidato presidente. Veti, controveti. Riunioni romane. Cordate. E poi, sfida nella sfida, le battaglie dei singoli per una poltrona da consigliere regionale con tutti i benefit che ne conseguono.
Messaggi, telefonate, promesse...senza esclusioni di colpi! Come se non fossimo in una crisi sanitaria gravissima. Come se se Calabria non fosse una delle Regioni più povere d'Europa.
Inoltre con l'approvazione della legge regionale che introduce anche in Calabria il doppio voto di genere (finalmente!) non mancheranno, alle nostre latitudini, le trovate più geniali. Perché da noi tutto si intende alla rovescia. Invece di favorire la candidatura e potenzialmente l'elezione di tante donne capaci e preparate, che potrebbero aiutarci a risalire la china, molti vecchi tromboni impresentabili stanno pensando di lanciare mogli, figlie, amanti, segretarie. È già successo. Ma ora con il voto di genere è ancora più conveniente.
La pandemia però potrebbe aiutarci a spazzare via tutto. In una regione in cui per evidenti responsabilità politiche si mette a rischio la salute e la stessa vita di due milioni di cittadini potranno ancora attecchire questi vecchi e loschi metodi? Che possiamo farcene della solite promesse se non sappiamo se riusciremo a portare la nostra pelle in salvo!. Perché dal nostro voto dipende il nostro futuro collettivo. La pandemia ha messo a nudo, inequivocabilmente, l'inadeguatezza della nostra classe politica e dirigente. Al resto hanno pensato e stanno pensando le procure. Menomale!
E allora votiamo con la testa! Puntiamo su donne e uomini che hanno già dato prova di essere liberi, competenti, preparati, seri ed innamorati della politica e della nostra terra. Diffidiamo di chi si autopromove. Di chi non è capace di farsi portatore di uno straccio di idea che non riguardi se stesso e la sua ristretta cerchia di amici e (famelici) sodoli.
Pensiamo che il nostro voto possa essere come il vaccino tanto atteso. Può, se usato bene, determinare l'eradicazione definitiva di un certo politico trasversalmente pessimo. Concludendo ritorniamo alla metafora della giostra. Come si faceva in quelle giostrine itineranti che portavano luci, musica e colori per tanti paesi della Calabria, diamo un bel calcinculo a chi punta solo a strappare un ricco pennacchio, con furbizie e promesse, accompagnandosi spesso con gente equivoca, in barba ai tanti mali che ci affliggono e che meritano di essere curati.
LaCalabriameritadipiu
*Davide Zicchinella, sindaco di Sellia