L’ingresso di una libreria è un luogo apparentemente banale. C’è chi entra, chi esce e chi, anche se per pochi istanti, rimane immobile tra l’entrata e l’uscita. Un luogo dove si può raccogliere nulla o tutto. Un luogo in cui le prospettive e le emozioni fanno la differenza.

È un sabato pomeriggio di Aprile a Cosenza e nell’ora mite, prima del caffè delle 17, in libreria entrò Annina; una ragazza con lunghi capelli neri legati in una graziosa coda, gli occhi marroni e il viso dolce e curato, simile ai fiori di ciliegio nel tempo del Hanami. Annina non è alta ma ha un corpo robusto ed energico. Annina ha la sindrome di down, ha un sorriso profondo, le labbra carnose e la voce accesa da un’allegria rara.

«Buon pomeriggio, posso chiedere?» Le sue prime parole. Il libraio catturato dal sorriso della ragazza e dalla dolcezza dei suoi modi di fare le augura buon pomeriggio mettendosi a sua disposizione. Annina chiese se fosse disponibile il libro di Maria Esposito, per i più giovani "Rosa Ricci", edito Mondadori. Si tratta del libro autobiografico di una giovane attrice che racconta di sé e della vita oltre i vicoli stretti di Napoli.

Mentre il libraio controllava al pc la disponibilità del libro Annina osservava smaniosa dappertutto. Mensole, copertine, editori e scrittori raccolti negli occhi della ragazza. Annina sorrideva, sorrideva tanto, senza un apparente motivo e osservava; come se cercasse un posto riservato, stretto e sicuro tra i libri. «Il libro non è disponibile ma possiamo ordinarlo. In pochi giorni sarà qui», le parole del libraio dopo la ricerca.

Annina non rispose subito. Qualche attimo di silenzio e la discesa del suo sguardo verso il pavimento. Poi, poche parole: «grazie, molto gentile. Non voglio ordinarlo. Ripasserò presto, magari arriverà senza un ordine preciso. Magari, arriverà per disordine, per caso». Il libraio sorpreso dalla risposta concluse con parole semplici: «Grazie, sono sicuro che arriverà presto».

Annina riprese il cellulare dalla tasca anteriore del suo jeans e aprì la fotocamera. Immortalò i libri, tanti libri diversi. Ognuno con la sua storia, copertina e orizzonte. L’uscita della ragazza colpì profondamente il librario. Come se all’improvviso una sensazione di vuoto entrò dalla porta. Era uscita la dolcezza per lasciare il posto alla normalità. Annina era tornata con le sue amiche tra le braccia di una città che sa ancora amare.