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Dopo la bocciatura di ieri dell’emendamento (che prevedeva l’utilizzo dei 38 milioni della Regione Calabria, senza comportare oneri aggiuntivi alle casse statali), da parte del Governo centrale, bocciatura che impedisce di fatto la possibilità di fornire servizi ai cittadini da parte dei comuni, la USB invita i lavoratori alla immediata mobilitazione con blocco delle attività e con presidi “strategici” in tutta la Calabria, in modo che a Roma arrivi forte la voce dei precari calabresi.
Questa incauta decisione del governo, in linea con tante decisioni già prese contro i lavoratori e contro i cittadini, non fa altro che bloccare le contrattualizzazioni dei lavoratori e, quindi, di tutti i servizi nei comuni della Calabria con gravi conseguenza per l’utenza.
Qui non è in gioco solo il futuro di 5.000 lavoratori, ma è in gioco anche la possibilità dei cittadini di fruire dei servizi comunale, visto che, soprattutto nei comuni più piccoli, i lavoratori Lsu-Lpu sono di fondamentale importanza per il funzionamento delle strutture.
Noi non ci stiamo a questo gioco al massacro sulla pelle dei lavoratori e dei cittadini, per cui invitiamo tutti quanti alla mobilitazione generale, per far capire al governo nazionale che stanno scherzando con il fuoco.
La USB, assieme ai lavoratori, sta individuando gli obiettivi per le iniziative ad oltranza e chiediamo quindi a tutti quanti di tenersi pronti ed essere compatti, per respingere con forza questa ennesima provocazione del Governo nei confronti degli LSU LPU della Calabria.
Lunedì prossimo riprenderanno i lavori del governo sull’emendamento che ci riguarda, per cui lunedì tutti lavoratori sono inviati ad occupare le piazze della Calabria.
La USB chiede anche a tutti i cittadini di non rinunciare a poter fruire dei servizi comunali e di unirsi alle proteste dei lavoratori.
Scendiamo in piazza ed attuiamo da subito il blocco delle attività e, a partire da lunedì, avanti con presidi in tutta la Calabria.
Federazione regionale USB Calabria