«Nella sanità del commissario Occhiuto siamo abituati a vedere un passo in avanti e due indietro senza che ci sia nessun miglioramento generale, neppure in quelle cose programmate da tempo e che avrebbero bisogno solo del rispetto dei tempi per la loro realizzazione. È il caso dell'ospedale della Sibaritide, un'opera che aspetta di vedere la luce fin dal 2013 e per il quale il presidente Occhiuto aveva affermato che tutto si sarebbe svolto regolarmente. Naturalmente non è così». Lo afferma, in una nota, Amali Bruni, consigliere regionale Pd e vicepresidente della Commissione consiliare Sanità

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«L'ospedale è sempre in attesa dell'approvazione della perizia di variante sanitaria e tecnologica - aggiunge Bruni - e del Piano economico finanziario e sotto questo punto di vista non si vedono passi in avanti. Purtroppo più il tempo passa e più i costi lieviteranno enormemente sia per l'inflazione sia per l'aumento dei prezzi delle materie prime. Per questo motivo ho chiesto la convocazione d'urgenza della Terza Commissione. Alla luce di quanto denunciato in questi giorni sulla stampa, a proposito della costruzione del nuovo ospedale della Sibaritide, sommati al fatto che da mesi i lavori vanno a rilento e che da settimane sono sospesi, creando disorientamento e allarme nelle popolazione, chiedo la convocazione di una seduta straordinaria e urgente della commissione, con l'audizione del responsabile della (Uoa) unità organizzativa autonoma, investimenti sanitari, ingegnere Pasquale Gidaro e del responsabile unico del procedimento ingegnere Domenico Pallaria».

«Ciò al fine di avere una informativa ufficiale e organica - sostiene ancora la consigliera regionale - su quanto sta avvenendo per la costruzione del nuovo ospedale della Sibaritide e in modo particolare sull'istruttoria della variante tecnico-economica in corso ormai da mesi e che di fatto ha determinato la sospensione dei lavori. In questo modo si potrà finalmente fare chiarezza e dare risposte ai cittadini che attendono certezze su una vicenda che sta a cuore, giustamente, all'intera comunità».