L'ex parlamentare si difende in vista del processo che la vedrà imputata: «Il pm mi ritiene amministratrice dell’ente quando non lo ero già più». E attacca: «Così si alimenta la sfiducia dei cittadini nel governo della cosa pubblica»
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L'ex deputata crotonese Marilina Intrieri interviene con una nota stampa in seguito al suo rinvio a giudizio nella vicenda del fallimento del consorzio universitario di Crotone. «Dopo circa 40 anni di onorata vita istituzionale e di governo di diversi enti pubblici e privati si è aperta anche per me stamattina l’esperienza di un rinvio a giudizio per fatti inerenti la gestione del consorzio universitario di Crotone di cui sonno stata presidente oltre 10 anni fa. Non lo avrei mai creduto stante l’attenzione meticolosa e certosina che ho sempre avuto nella gestione della cosa pubblica», esordisce Intrieri.
«È chiaro che la decisione odierna del gup non anticipa alcuna sentenza di condanna, ci sarà un giudizio. C’è invece l’amarezza per la sentenza di condanna dell’illustre cattedratico prof. Ubaldo Prati, il quale, consapevole di non aver commesso niente, si è fidato e ha chiesto il rito abbreviato sottovalutando il clima ambientale dinnanzi ad una indagine sugli stessi fatti aperta già per ben due volte da due pm diversi che hanno poi chiesto entrambi una archiviazione. Vengo rinviata a giudizio - spiega - perché il pm erroneamente mi ritiene amministratrice dell’ente quando non lo ero già più e per le erronee dichiarazioni poi corrette di un consulente che aveva detto di non aver trovato atti contabili da me regolarmente consegnati come invece hanno ben documentato i miei legali. Fatti lontanissimi nel tempo che originano anche dal non aver accontentato qualche dipendente a restare nel libro paga del consorzio perché l’ente non ne aveva più bisogno, a spese del fondo pubblico che il pm invece sostiene essere stato dilapidato dagli amministratori. Un ritornello quello di trovare un posto al sole ai danni delle casse pubbliche che al consorzio si è ripetuto negli anni da parte di altri collaboratori dell’ente che hanno, anche loro, provato a trovare udienza senza riuscirci. D’altronde il clima al consorzio universitario per la qualità degli amministratori era molto alto».
«Gli amministratori del consorzio universitario, per la maggior parte degli anni, hanno anche rinunciato alla indennità loro spettante, per consentire all’ente di proseguire la sua ‘mission’ - continua Marilina Intrieri -. Prendiamo atto che al gup, pure in assenza di fatti nuovi, non sono bastate neanche le relazioni finali di due ben diversi comandanti della guardia di finanza, che hanno comportato l’archiviazione nelle due precedenti indagini, e neanche recenti sentenze civili sui fatti, e, quindi, ha deciso di rinviare a giudizio. Durante il giudizio pertanto saranno accertate ancora una volta le ragioni per cui il rinvio a giudizio in precedenza non fu richiesto dai due diversi pm. Concludo segnalando il danno che viene arrecato ad un territorio fragile, destrutturato, come è quello di Crotone, da indagini che si ripetono oramai da anni su molteplici enti pubblici, fatti che poi per lo più si concludono con assoluzioni. In tal modo è evidente il rischio di minare sempre più la credibilità del governo della cosa pubblica, alimentando un clima di disperazione e sfiducia nei cittadini che, ignari dei fatti documentali contenuti in atti, sono portati poi a far di tutta l’erba un fascio, senza intravedere spiragli di fiducia e per un certo verso ad abituarsi al fatto che tutto è deplorevole, negativo e uguale, il bene come il male, quel male che così prospera con più facilità tra i soggetti più deboli».