«Da amanti della commedia italiana, nello specifico dell’inarrivabile comicità di Totò, è facile ripensare al film ‘Lo smemorato di Collegno’ leggendo le ultime dichiarazioni di Giuseppe Falcomatà. Il sindaco uscente con le sue farneticazioni prova a spostare l’attenzione, preferendo sorvolare su quello che è stato il percorso e i risultati conseguiti dall’amministrazione in questi sei anni». Lo affermano in una nota i coordinamenti per la provincia di Reggio Calabria di Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia.

 

«A ‘metterci la faccia’ per la coalizione di centrodestra, da settimane e con determinazione, è invece Nino Minicuci, profilo di riconosciuto spessore, l’uomo ideale per spazzare via l’incapacità che ha regnato sovrana per sei anni a Palazzo San Giorgio. Una coalizione coesa e determinata, con le idee chiare e la consapevolezza che è necessario voltare pagina dopo anni bui. Con la sua esperienza e capacità di incidere immediatamente sulle criticità della macchina amministrativa, Minicuci saprà valorizzare le risorse umane presenti all’interno dell’apparato comunale e che hanno sempre lavorato con spirito di abnegazione.  

 

Riconosciamo nei confronti di Falcomatà il coraggio di andare in giro per una città che, assieme ad una squadra composta esclusivamente da incompetenti, ha devastato. Coraggio che però non può bastare per cancellare il nulla cosmico che l’attuale amministrazione ha rappresentato in questi anni. Piuttosto che rilasciare simili dichiarazioni, il sindaco uscente potrebbe ricordare ai suoi cittadini un solo aspetto positivo della sua lunga consiliatura. Se ci riuscisse. 

 

Comprendiamo perfettamente le difficoltà del primo cittadino nel provare a innestare una ‘nuova memoria’ nei reggini. Nelle ultime settimane infatti si sono susseguite freneticamente inaugurazioni, dichiarazioni, frasi ad effetto e richieste di ‘secondo tempo’ alla cittadinanza. Una operosità ammirabile, da elogiare, non fosse per le motivazioni propagandistiche che ne stanno alla base. L’attuale amministrazione si affanna disperatamente a dar prova della propria esistenza nei confronti dei cittadini, che per sei anni hanno atteso invano segnali di vita.

 

La comicità diventa involontaria quando si legge di ‘cambiamento’, desiderio manifestato da parte di chi vorrebbe forse cambiare da se stesso, nella speranza di regalare sussulti alla cittadinanza. Cambiare è si necessario, ma per liberare Reggio Calabria dalla "prigione" del PD, rompere un sistema che ha prodotto quello che è sotto gli occhi di tutti. Anche se qui, comicamente, senza imbarazzo e sperando che qualcuno ci creda, si tenta di scaricare responsabilità su tutti gli altri. Il sindaco uscente appare ‘confuso e infelice’, parafrasando un brano di Carmen Consoli.

 

‘Lo smemorato di Collegno’ è ispirato ad una storia vera, il celebre caso Bruneri-Canella, che ha visto un cittadino assumere due identità differenti. Allo stesso modo, non riusciamo a capire se il sindaco uscente sia l’attore principale di un percorso fallimentare durato sei lunghi anni, oppure il protagonista del ‘cambiamento’ di cui la città necessita.

 

Lasciamo alla cittadinanza - conclude la nota - il compito di ricordare all’amministrazione Falcomatà la profondità dell’abisso in cui ha fatto precipitare Reggio Calabria».