Il Movimento 10 Idee per la Calabria interviene sulla situazione della politica comunale a Reggio Calabria.

«Il quadro politico a Reggio Calabria – scrivono gli esponenti -  è alquanto ingarbugliato. A meno di tre mesi dalla prossima tornata elettorale per il rinnovo del Consiglio Comunale, il tema dei futuri scenari amministrativi appare confuso, per non dire preoccupante.

Il sindaco uscente si ripropone da tempo per un secondo mandato dopo 6 anni di gestione della cosa pubblica che i cittadini giudicano, non senza ragioni, insoddisfacente.

Il  millantato “modello Reggio” di Scopelliti aveva lasciato in eredità disordine amministrativo e debiti, e il prolungato periodo di commissariamento non ha certo risolto le criticità di bilancio. Ma l’attuale Giunta non ha brillato per efficacia ed efficienza, su temi scottanti come l’edilizia popolare e il disagio abitativo, l’aeroporto, il raccordo ferroviario fra il porto e la città, il nuovo approdo navale di Pentimele, le politiche del welfare».

 

Per il Movimento: «Oggi la città appare triste e desolata, chiusa in se stessa, senza una chiara prospettiva di speranza. L’imposizione fiscale è elevata, i servizi offerti ai cittadini sono insufficienti e scadenti in termini di ambiente, rifiuti, cultura, scuola, sanità, trasporti, economia. Il tasso di disoccupazione è tra i più alti d’Italia, il tasso migratorio dei giovani elevatissimo, la città rimane ancorata in fondo alle classifiche per qualità della vita e dei servizi, per capacità di innovazione.

Purtroppo, occorre dirlo, la Sinistra è evaporata e – si rimarca -  si sente la mancanza di un soggetto politico realmente in grado di rappresentare i valori di solidarietà, equità, etica, progresso, ecologia, che in questo momento non sembrano essere al centro dell’azione politica dei partiti che ad essa dicono di ispirarsi».

 

Ad oggi: «Le formazioni di centro-destra, non hanno dato neppure l’impressione di fare seria e costruttiva opposizione. Schiacciate fra il peso della stagione fallimentare del loro “modello Reggio” e le diatribe interne, raramente, per non dire mai, hanno espresso proposte costruttive o visioni di prospettiva. Il loro gioco è noto, ormai tristemente sperimentato: in occasione delle consultazioni elettorali superano le lacerazioni interne rispondendo ai diktat romani e alle logiche di spartizione del potere fine a se stesso. Non prevale la competenza o il merito, ed infatti non si vedono ormai da tempo sulla scena personalità di spessore ed autorevolezza politica. Le ultime elezioni regionali ed il teatrino che ne è seguito sono là a testimoniarlo».

In base all’analisi del Movimento: «In questo quadro politico fosco si vanno moltiplicando i candidati a sindaco. Se ne contano ormai una dozzina. Tra gli ultimi in ordine di tempo il massmediologo Klaus Davi che sembra abbia scelto la Calabria per coltivare il mestiere del candidato sindaco (vedi esperienza fallimentare di San Luca).

Ognuno dei candidati ritiene di avere in tasca la soluzione ai problemi della città e, forte di questa convinzione, nessuno sembra disponibile a fare un passo indietro per aprire un tavolo che sia in grado di produrre una sintesi programmatica ed un nome su cui convergere in modo unitario.

Non lo fa il sindaco uscente chiuso ad una visione sinergica. Non lo fanno i candidati alternativi dell’area della sinistra che, singolarmente, si propongono di occupare spazi che, obiettivamente, sono molto sovrapponibili e rappresentano bacini elettorali difficilmente in grado di accompagnare anche solo uno di loro alla vittoria nella competizione».

«La realtà – si legge ancora - si rivela ancora più triste allorchè si apprende che Reggio “toccherebbe” alla Lega di Salvini. Nel silenzio assordante degli esponenti politici locali di centro-destra, il leader padano che ha disprezzato e insultato per anni, con accenti razzisti, la gente del Sud e della Calabria, va cercando un candidato-caricatura da imporre dall’alto. Reggio non è che una pedina nei suoi piani da conquistatore ed egli confida nell’incapacità di reazione da parte della popolazione della città dello Stretto».

 

«Noi del Movimento 10 Idee per la Calabria crediamo sia opportuno schierarsi a difesa della città, contro i disegni di potere di Salvini e di una destra culturalmente e politicamente non all’altezza della sfida per la rinascita di Reggio.

Abbiamo provato e continuiamo a sollecitare – si ribadisce - tutte le forze alternative alla destra fascio-leghista, ad aggregare le forze per dar vita ad un Polo unico, forte, coeso ed in grado di conquistare la vittoria elettorale, con opportuni passi indietro di leader e partiti pseudo-egemoni e con lo spirito di abnegazione di tutti coloro che si propongono a candidati a sindaco su base civica, finalmente, disponibili a rendere un vero servigio di generosa e fattiva collaborazione per la città».

 

Così: «Abbiamo provato e continuiamo a sollecitare in subordine movimenti ed associazioni di cittadinanza attiva ad aggregare le forze per dar vita ad un Terzo Polo alternativo che, anche in caso non riuscisse a conquistare la maggioranza per governare direttamente la città, potesse, in ipotesi di ballottaggio, concordare condizioni costruttive per tentare un’alleanza di governo. Non è facile certo, anche in ragione di tante prese di posizione prematura, ma non è impossibile. Occorre saggezza, umiltà d’animo, disponibilità al confronto; occorre superare la logica dell’io, del leader carismatico, e affermare quella del noi, del collettivo lungimirante al servizio della città.

Il nostro Movimento – conclude la nota - non ritiene di dover presentare una propria lista elettorale, ma ci piacerebbe contribuire ad affermare questa via, fondata sui princìpi e i valori della Costituzione e su una progettualità sana e qualificata. Si mettano da parte i protagonismi sterili, si aggreghino le forze migliori, persone competenti con storie limpide e credibili, si giunga ad un Patto di responsabilità. Lo chiedono i reggini. Prima che la situazione precipiti verso scenari drammatici».  

 

LEGGI ANCHE: Elezioni e centrodestra, per Reggio Salvini punta al «sindaco del ponte sullo Stretto»