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“Assolti per il reato di omicidio colposo e non luogo a procedere per prescrizione per il disastro ambientale”. Con un inaccettabile colpo di spugna, la sentenza del tribunale di Crotone cancella le imputazioni nei confronti di otto imputati, per cinque dei quali il pm aveva chiesto la condanna poiché ritenuti responsabili della morte di alcuni operai dell'ex stabilimento Montedison, nel quale sarebbero rimasti esposti alle polveri d'amianto.
Indignazione e rabbia espresse da Legambiente Calabria che commenta così una sentenza che non riconosce neppure il reato ambientale: “Ci troviamo di fronte ad un altro clamoroso caso di giustizia negata per un territorio che è stato devastato dall’inquinamento ambientale e per dei lavoratori che hanno perso la vita in uno stabilimento all’interno del quale si è guardato soltanto al profitto e all’interesse privato, compromettendo irrimediabilmente la salute delle maestranze. La sentenza non può certo cancellare le ferite inferte al territorio, né il dolore e le sofferenze patite dalle vittime e dalle loro famiglie. Senza voler commentare le motivazioni tecnico-giuridiche che hanno convinto il giudice a mandare in archivio senza colpevoli una delle vicende più drammatiche della storia calabrese, non possiamo nascondere che quella scritta nel tribunale di Crotone rappresenta per noi una pagina di profonda ingiustizia. Purtroppo non è una novità che, in un Paese che solo dopo anni di scandali e di morti ingiuste, ha avuto il coraggio di riconoscere l’esistenza e la specificità dei reati ambientali, i delitti contro il territorio e contro la salute dei cittadini restano senza responsabili, nascosti dietro cortine di menzogne e di ipocrisie che celano interessi economici di fronte ai quali la vita viene considerata poca cosa. Auspichiamo che la vicenda giudiziaria sulla morte degli operai dell’ex stabilimento Montedison di Crotone non si chiuda in questo modo, ma che resti accesa una fiammella di speranza che dia un minimo di riconoscimento al dolore di quelle famiglie che oggi si sentono ancora più sole e tradite dalle istituzioni”.