Lettera aperta all'assessore ai Trasporti di Reggio Mariangela Cama: «Si rischia il declassamento a scalo di serie C, forse anche la chiusura. Assuma subito iniziative per invertire la rotta»
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Una lettera aperta all’assessore responsabile dei Trasporti del Comune di Reggio Calabria, Mariangela Cama, affinché si affronti la situazione dell’aeroporto dello Stretto. A scriverla è il movimento “10 idee per la Calabria”. «L’aeroporto dello Stretto – si legge – rischia seriamente il declassamento a scalo di serie C, forse anche la chiusura. La situazione è gravissima. La popolazione di Reggio non merita questa sciagura; si è mobilitata più volte e con forza, con un Comitato Pro-aeroporto, un Movimento per l’aeroporto strategico, un Comitato “Difendiamo l’aeroporto dello Stretto da Milano”, un comitato spontaneo nato in questi giorni, innumerevoli manifestazioni pubbliche».
Nonostante la mobilitazione, poco o nulla è stato fatto, lamenta il movimento. «Come si è potuto giungere a questo punto? Le responsabilità vanno ascritte ad un ceto politico regionale e locale inadeguato, ma anche a rappresentanze di categoria sociali ed economiche poco coraggiose particolarmente sulla dimensione dell’area dello Stretto».
«Notevoli – si legge ancora nella lettera - sono le responsabilità dei governi del Comune, della Provincia, della Città metropolitana, spesso interessati più alla gestione di posizioni clientelari (la storia della Sogas è nota ai più anche se taluni tendono ad avere la memoria corta) che non ad una efficace programmazione e realizzazione di misure utili alla crescita dell’aeroporto. Nessuno dei sindaci ed assessori che si sono cimentati sulla materia ha ritenuto di avvalersi di esperti qualificati, rimanendo sordi perfino alle indicazioni provenienti da parti autorevoli della società e del mondo dei trasporti, seguendo la corrente di pensiero dominante, oltreché incapaci di rappresentare autorevolmente le esigenze della città nelle sedi di governo regionale e nazionale che si sono alternate nel tempo».
«Si è determinata negli ultimi anni – prosegue il movimento - una “decrescita infelice” ed oggi siamo in una “tempesta perfetta”. Nessun concreto apporto è giunto dalla task force del sindaco; e fa impressione la sortita dell’assessore Cama che sottovaluta la gravità della situazione, allorché dichiara ai giornali che “l’aeroporto di Reggio Calabria non può e non deve essere visto dai soci di Sacal come un concorrente dello scalo lametino. … non intendiamo porci in concorrenza con Lamezia che vorremmo crescesse ancora di più. Si tratta di un approccio nuovo che il sindaco di Reggio Calabria ha voluto adottare… discostandosi dalle vecchie e sterili competizioni campanilistiche”».
«Assessore, ci consenta un consiglio, al punto in cui siamo ridotti oggi: si ponga l’aeroporto dello Stretto in competizione con lo scalo di Lamezia e con quello di Catania, non solleciti la crescita ulteriore di Lamezia, adotti sane posizioni “a difesa degli interessi della città di Reggio”. Ed eviti di richiamare l’operato del sindaco che nel corso del suo primo mandato non ha affatto brillato per saggezza politica, avvallando le scelte del presidente della Regione tese ad affossare il nostro aeroporto, sbagliando strategia sulla scena nazionale (a che sono valse le amicizie di Renzi e Del Rio?), giungendo perfino a distruggere una stazione ferroviaria nel 2017, nodo strategico di collegamento fra il porto e l’aeroporto, che neppure l’archistar Zaha Hadid avrebbe mai immaginato. Con estremo rispetto, la invitiamo anche a consultare il web così da documentarsi sul progetto “campanilistico” dell’ex governatore per la costruzione di un nuovo aeroporto nella Sibaritide».
Prosegue la lettera: «Parta da alcune considerazioni semplici che, peraltro, troverà in un rapporto con analisi e proposte elaborato nel 2017 da un gruppo di tecnici qualificati, coordinati dai proff. Amato e Gattuso, con una serie di spunti interessanti ed ancora attuali. I politici non sono sempre avvezzi a leggere documenti tecnici, ma lei ha di certo le competenze giuste; lo faccia senza timori reverenziali e senza pregiudizi. Qui l’interesse è comune ed è quello della salvezza e del rilancio dell’aeroporto dello Stretto. Nell’immediato e nell’urgenza, assuma iniziativa su due fronti: i servizi di trasporto (aerei in primo luogo); la governance dell’aeroporto».
I servizi di trasporto
«Reggio è quasi un’isola; ha diritto a veder assicurata la continuità territoriale con il continente; ha diritto a risorse finanziarie che le sono negate; ha diritto a godere degli aiuti di Stato che altre regioni d’Italia e d’Europa hanno da anni; sovvenzioni che si traducono in opportunità di richiamo per le compagnie aeree. Le regioni Sardegna, Sicilia, Corsica, Baleari, Creta, ed altre isole ancora, ne beneficiano ampiamente. La Sardegna, tanto per citare una regione italiana, ha impegnato 87 milioni di euro nel 2017. Dia un’occhiata alla tabella seguente; è un po’ datata (2017), ma ancora valida; e si chieda come mai Creta che ha una popolazione pari a quella della nostra provincia, su un territorio esteso circa metà Calabria, raggiunga i 10 milioni di passeggeri l’anno, con ben tre aeroporti di cui 2 internazionali».
«Chieda – aggiunge il movimento - ai membri della task force se ne sono al corrente e che cosa significhino questi numeri; chieda anche in che misura le regioni citate attuino efficacemente il principio della continuità territoriale. Alla luce dei chiarimenti, attivi un incontro con il governo nazionale e si presenti con una diversa “forza d’urto”, composta da imprenditori, sindaci, rappresentanze sociali libere da interessi di bottega, rivendicando subito almeno 3 coppie di voli giornalieri Alitalia su Roma ed altrettante su Milano. Avrà riflettuto sul Pnrr e delle ingiustizie emergenti dal documento di Piano del presidente Draghi; alzi una voce autorevole per rivendicare il diritto di questa città ad una equa considerazione per farla uscire dall’isolamento in cui è stata relegata; le risorse ci sono. Incontri le forze sane che le daranno sostegno attivo su tali posizioni. Provi anche ad arruolare le forze sociali ed imprenditoriali messinesi, siamo sulla stessa barca, e l’unità può dare ancora più forza rivendicativa. La Sacal non ha mai fornito una chiara e trasparente rappresentazione della realtà e continua a tenere un atteggiamento omissivo; tra non molto gli aeroporti di Reggio e Crotone potrebbero chiudere definitivamente. La Sacal ha fallito anche dal punto di vista dei bilanci ed oggi il risanamento di debiti da cattiva gestione (oltre 4 milioni di euro) viene fatto ricadere su tutti i calabresi, reggini compresi. Non si può avallare questa operazione fallimentare e iniqua, alla luce del disastro compiuto nei confronti dell’aeroporto dello Stretto».
La governance
«Relativamente alla governance, che non può che rimanere sotto il controllo pubblico, semplificando al massimo (per approfondimenti si invita a consultare il rapporto tecnico già citato), vi sono due strade alternative per recuperare equilibrio e dignità:
- un rapporto invertito di forze in sede amministrativa nella Sacal; Reggio è l’unica Città metropolitana della Calabria, oltre ad essere di gran lunga la maggiore città della regione; ed ha diritto di assumere la guida della società di gestione del sistema aeroportuale regionale (è quel che avviene in tutte le altre regioni) o quantomeno di pesare quanto l’Ente Regione. La società va riformata e le rappresentanze in seno all’organo di governo devono essere equilibrate; accanto alla società con compiti amministrativi e di guida politica, occorre una struttura tecnica di servizio altamente qualificata, non asservita ai diktat dei politici di turno;
- la creazione di una nuova società di gestione indipendente da Sacal, naturalmente con caratteri similari a quelli citati sopra, e tali da evitare le tristi esperienze di Sogas e di Sacal».
La lettera si conclude con un post scriptum: «Per il rapporto tecnico citato chieda copia al sindaco; nel caso lo avesse smarrito, saremo lieti di farle dono di una nuova copia».