La credibilità del partito scricchiola in ogni angolo d'Italia e soprattutto in Calabria. Ecco cosa è successo nel comune del Cosentino
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Sono lontani i tempi in cui l'ex segretario regionale del Pd, Ernesto Magorno, e il segretario provinciale di Cosenza, Luigi Guglielmelli, filavano d'amore e d'accordo difendendosi l'un l'altro anche quando le notizie di cronaca e le tragicomiche vicende di partito avrebbero potuto mettere in discussione ogni cosa. Evidentemente gli interessi erano comuni e anche le profonde divergenze e le differenti vedute potevano essere risolte in un battibaleno. Oggi le cose sono cambiate, la credibilità del partito scricchiola in ogni angolo d'Italia e soprattutto in Calabria, dove i suoi rappresentanti l'hanno affossata del tutto. Bisognerebbe rinnovare, rottamare, anzi, cambiare proprio rotta, ma poi tutto gira intorno agli stessi nomi, agli stessi interessi e ai medesimi giochi di (effimero) potere. E il partito anziché risalire la china, si avvicina pericolosamente alla soglia del ridicolo, il punto di non ritorno.
Lo scontro a distanza a Belvedere Marittimo
E' successo ancora, è successo poche ore fa, quando i due esponenti dem, fedelissimo di Luca Lotti uno, zingarettiano dell'ultim'ora l'altro, hanno firmato un'altra pagina di politica che passerà agli annali. Siamo a Belvedere Marittimo, uno dei sette Comuni del Tirreno cosentino che a maggio prossimo sarà chiamato a rinnovare il consiglio comunale. Il sindaco uscente, Enrico Granata, è al suo secondo mandato consecutivo e non può ricandidarsi e così in paese si è aperta la disperata caccia al (l'ultimo) voto all'interno di una bagarre che, salvo cambiamenti, dovrebbe vedere sfidarsi tre liste, destra, sinistra e 5 stelle. Solo che a Belvedere non sono solo le liste avversarie a farsi la guerra, no, c'è anche un partito, il Pd, che mette alla prova i suoi stessi rappresentanti, i quali mostrano i muscoli per vedere chi ce li ha duri. Così da una parte c'è Magorno che sostiene Ugo Massimilla (segretario cittadino del circolo Pd), dall'altra c'è Guglielmelli che fa il tifo per "Belvederecambiaverso", lista civica in salsa Pd. Il braccio di ferro è ipotizzabile che sia ispirato dalla mano dell’asse Adamo/Oliverio/ Bruno Bossio che tentano di condizionare pesantemente l’azione di Ernesto Magorno in vista delle elezioni regionali sul Tirreno cosentino. Senza dimenticare che proprio a Belvedere si incrocia una battaglia di tipo regionale, Ugo Massimilia, oltre ad essere il segretario del circolo, è anche il capo gabinetto del Presidente del consiglio regionale Nicola Irto.
Due eventi lo stesso giorno alla stessa ora
Fin qui niente di così tanto strano, se non fosse che i due decidono di dare il via alla campagna elettorale belvederese con lo stesso logo, nello stesso giorno, alla stessa medesima ora: domenica 31 marzo alle 10:30. Magorno in un hotel, Guglielmelli una manciata di metri più in là in un altro albergo del posto. Così da misurarsi politicamente sulla bilancia, valutare chi sta dalla parte di chi e regolarsi di conseguenza. Un tattica certamente infallibile dal piano della misurazione, meno dal punto di vista dal consenso, dal momento che in paese la notizia diventa presto polemica, al punto che gli stessi sostenitori del Partito Democratico criticano la scelta e in molti fanno sapere che non parteciperanno né all'una né all'altra manifestazione. Nel giro di poche ore, contrariamente a quanto sperato, la sfida di potere si trasforma in una figuraccia colossale, tanto che Ernesto Magorno e Luigi Guglielmelli sono costretti a rivolgersi parola e decidere di comune accordo di annullare entrambe le manifestazioni. «Per senso di responsabilità», ha fatto sapere l'ex segretario regionale in una nota. Ma ormai il danno è fatto e l'episodio non fa altro che confermare l'inadeguatezza e l'incapacità di un partito che oramai sembra non avere più speranze.
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