Tagli e ritardi nella consegne. Il commissario per l'emergenza: «Non si può scherzare né voltarsi dall'altra parte quando si tratta della salute delle persone»
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Ancora tagli e ritardi nella consegna delle dosi del vaccino Covid. A lanciare l'allarme è il commissario Domenico Arcuri. «Anche Moderna ci ha informato che per la settimana dell'8 febbraio delle previste 166mila dosi di vaccino destinate all'Italia ne consegnerà 132mila, il 20 per cento in meno. Quindi dopo Pfizer e AstraZeneca anche Moderna. Purtroppo ormai quasi ogni giorno le previsioni circa l'andamento e la durata della campagna di vaccinazione nel nostro Paese subiscono una rettifica», ha spiegato Arcuri in conferenza stampa.
«Ci mancano almeno 300mila dosi di vaccino che avremmo dovuto ricevere e non abbiamo ricevuto», ha evidenziato il commissario per l'emergenza. «Sarebbe davvero meglio, paradossalmente, poter dire che i ritardi dipendono da noi, come qualcuno per fare propaganda davvero non apprezzabile, non perde l'occasione di insinuare. A chi fa propaganda non si risponde se non con la realtà dei fatti, che è davvero tristemente semplice», ha sottolineato Arcuri.
«Delle 2.319.135 dosi di vaccino che sono state consegnate alle nostre regioni, ne sono state somministrate circa il 73%. Più di questo non possono fare, se non mettendo a rischio la precauzionale dotazione di magazzino necessaria a somministrare le seconde dosi, che come vedete, visto che ogni giorno c'è una notizia peggiore di quella del giorno prima, è necessario che preservino. Pertanto più di questo la nostra macchina, con questa dotazione, con questi ritardi, con questi inadempimenti non può fare».
E ancora: «Non si può scherzare né voltarsi dall'altra parte quando si tratta della salute delle persone, non si deve fare propaganda, non si devono fare reclami, non si devono fare annunci, non si devono fare promesse, si devono consegnare i vaccini che i contratti impongono vengano consegnati».