Le dichiarazioni dell'amministratore delegato Alex Gorsky: «Abbiamo dovuto iniziare la campagna dai 18 anni in su, ma stiamo lavorando per raggiungere la fascia dai 12 ai 18»
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«Il vaccino ha dato un’efficacia praticamente al 100% nell’impedire morti o ricoveri ospedalieri. Questa è la statistica che conta di più. In questa fase la missione prioritaria è bloccare il contagio, prima che il virus abbia il tempo di evolversi in altre varianti Covid potenzialmente più contagiose o più pericolose. In questa funzione il nostro prodotto è perfino più efficace dei concorrenti». Così, Alex Gorsky, amministratore delegato di Johnson & Johnson, in un’intervista al quotidiano la Repubblica, dopo che la Fda ha approvato in emergenza l’uso del siero.
«Abbiamo dovuto iniziare la campagna dai 18 anni in su - spiega Gorsky -, ma stiamo lavorando per raggiungere la fascia dai 12 ai 18. In seguito ci occuperemo dei più piccoli e delle donne in gravidanza. I test sono in corso, lavoriamo a stretto contatto con la Fda», e l'obiettivo è «la capacità di raggiungere ceti sociali meno abbienti e minoranze etniche perché tutti siano inclusi».
Il manager ha inoltre precisato che i test della casa farmaceutica hanno coinvolto per il 45% pazienti negli Stati Uniti, per il 40% in America latina, per il 15% in Sudafrica. In America latina era già dominante la variante brasiliana, in Sudafrica quella locale.