È la fotografia che scatta il Fondo delle Nazioni Unite per l'infanzia nel nuovo rapporto che analizza i dati di 174 paesi e viene lanciato oggi, in occasione del 73esimo anniversario dalla sua nascita
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Nel mondo ci sono ancora 166 milioni di bambini sotto i 5 anni, ovvero un bambino su 4, che non sono stati registrati alla nascita, ma è vero anche che a livello globale, in 10 anni, è aumentata circa del 20% la percentuale di quelli ufficialmente registrati. È la fotografia, in chiaroscuro, che scatta l'Unicef nel nuovo rapporto che analizza i dati di 174 paesi e viene lanciato oggi, in occasione del 73° anniversario dalla sua nascita.
«Abbiamo fatto tanta strada ma ancora troppi bambini non vengono registrati» ha dichiarato Henrietta Fore, direttore generale dell’Unicef. «Un bambino non registrato alla nascita è invisibile – non esiste per il governo o la legge. Senza prove che ne attestino l’identità, i bambini spesso vengono esclusi da istruzione, cure mediche o altri servizi vitali e sono più vulnerabili a sfruttamento e abuso».
Cooperazione tra Unicef e governo indiano
Ad ottenere maggiori progressi sono stati i Paesi dell’Asia meridionale, soprattutto in Bangladesh, India e Nepal. In India il numero di bambini registrati è salito dal 41% tra il 2005 e il 2006, all’80% tra il 2015 e il 2016. Negli ultimi anni, l’Unicef ha lavorato con il Governo dell’India per dare priorità alla registrazione alla nascita negli Stati, incrementando e migliorando l’accesso ai centri di registrazione, formando i funzionari e le comunità e realizzando programmi di informazione pubblici, soprattutto tra le comunità più vulnerabili.
Ridurre le barriere culturali e materiali
Di contro, la maggior parte dei paesi dell’Africa subsahariana è indietro rispetto al resto del mondo, con l’Etiopia al 3%, lo Zambia all’11% e il Ciad al 12%, registrando i livelli più bassi a livello globale.
Tra le barriere più comuni che ostacolano la registrazione vi sono: la mancanza di conoscenza su come si registra un bambino alla nascita, le spese elevate per la registrazione o per l’ottenimento di un certificato, le spese aggiuntive per una tarda registrazione e le lunghe distanze per la struttura di registrazione più vicina. Spesso sono gli usi e le pratiche tradizionali in diverse comunità che possono dissuadere o evitare la registrazione formale nel periodo di tempo consentito.
Cinque azioni per proteggere tutti i bambini
Nel rapporto, l’Unicef chiede ai Paesi di intraprendere cinque azioni per proteggere tutti i bambini: fornire a ogni bambino il certificato alla nascita; dare a tutti i genitori maggiori possibilità, a prescindere dal genere, per registrare la nascita di un bambino; collegare la registrazione alla nascita ad altri sistemi per facilitare i diritti di ogni bambino alla salute, alla protezione sociale e all’istruzione; investire in soluzioni tecnologiche sicure e innovative per facilitare la registrazione e coinvolgere le comunità per chiedere la registrazione alla nascita di ogni bambino.