Una donna di 29 anni è morta ieri in Irlanda del Nord, raggiunta da alcuni colpi di arma da fuoco mentre svolgeva il suo lavoro sul campo. Si tratta di una giovane reporter, che si trovava al momento sbagliato nel posto sbagliato, a documentare gli scontri in atto nella città di Derry tra la polizia e un gruppo di rivoltosi denominati New Ira.


Lyra McKee, questo il nome della vittima, era dietro le auto della polizia quando è stata raggiunta da alcuni proiettili, mentre i rivoltosi lanciavano bottiglie molotov sulle land rover. La polizia ha prontamente messo la donna in macchina per portarla in ospedale, ma all’arrivo non c’era già nulla da fare, se non constatarne il decesso.
Le immagini che circolano sui social, a proposito degli scontri, sono agghiaccianti: si possono distinguere persone incappucciate che lanciano bombe carta e pietre verso gli agenti sul posto. «Stiamo trattando questa morte come un attentato terroristico e abbiamo aperto un'inchiesta sull'omicidio», ha affermato il vicecapo della polizia Mark Hamilton.

Cosa sta accadendo nella città irlandese?


Tutto ha inizio a seguito di alcune perquisizioni attuate dalla polizia per il proseguio delle indagini sull’autobomba esplosa a gennaio, nei quartieri Mulroy Park e Galliagh. La popolazione del luogo non ha gradito la presenza degli agenti, scendendo in piazza a pochi giorni dalle celebrazioni della pasqua “di sangue”, rivolta del 1916 scoppiata a seguito della dichiarazione d’indipendenza dell’Irlanda del Nord del 24 aprile (giorno di pasquetta) per cui l’esercito inglese reagì sparando colpi di cannone e mietendo numerose vittime tra la folla.

Riaffiorano, così, alla memoria i tre attacchi compiuti dall’Ira contro il governo britannico, rispettivamente negli anni ’70, ’80 e ’90. Al centro delle preoccupazioni, al momento, è proprio il gruppo New Ira, che si pensa stia scatenando la popolazione in un delicato periodo politico per l’Irlanda del Nord, causato dal confine con la Repubblica d’Irlanda per la Brexit. Intanto il dissenso è forte per l’atto di sangue subito durante gli scontri, un “attacco alla comunità, un attacco al processo di pace e un attacco all’Accordo del venerdì Santo” ha twittato Michelle O'Neill, il vice leader del partito repubblicano irlandese Sinn Fein. Ora non resta che porgere un pensiero alla famiglia della giovane reporter, a cui non resta altro che un corpo su cui piangere.