Trovato il compromesso dopo giorni di accuse e malumori. Il testo approderà in Aula già il 19 novembre ma entrerà in vigore con la riforma del processo penale
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Stop alla prescrizione ma a partire dal 2020. Alla fine Lega e M5S hanno trovato la quadra sul ddl 'spazzacorrotti' dopo giorni di malumori e accuse reciproche che hanno fatto traballare la tenuta del governo stesso. Durante il vertice tenutosi ieri a Palazzo Chigi tra il premier Conte, i due vice Salvini e Di Maio e il guardasigilli Bonafede si è infatti raggiunto un accordo preciso: il blocco della prescrizione dei processi entra subito nel ddl anticorruzione, che approderà in Aula il 19 novembre, ma sarà in vigore tra un anno, quando sarà approvata la riforma del processo penale.
Raggiunto quindi il compromesso che si attendeva da giorni e che, almeno per il momento, sembra scongiurare una crisi di governo. Tanto che, stando ad autorevoli fonti dell'esecutivo, durante il vertice a Palazzo Chigi il vicepremier Salvini avrebbe rassicurato il collega Di Maio sulla lealtà della Lega e sul fatto che non ci saranno trappole per staccare la spina all'esecutivo prima di naturale scadenza.
«Accordo trovato sulla riforma della prescrizione, ma solo con tempi certi», ha detto il vicepremier Matteo Salvini al termine del vertice di Palazzo Chigi con il premier Conte e il vicepremier Di Maio dedicato al tema della prescrizione introdotta con un emendamento M5S nel ddl anticorruzione ora all'esame della Camera. Precisa poi il ministro Bonafede: «La prescrizione non cambia. Ma entrerà in vigore in modo posticipato, nell'ambito della riforma epocale della giustizia penale, l'anno prossimo», ha spiegato Guardasigilli, Alfonso Bonafede, al termine del vertice a Palazzo Chigi. «L'emendamento non cambia. Ma poi chiederemo una legge delega per una riforma organica del processo che porti a tempi certi dei processi».
«O arriva l'accordo sulla prescrizione o salta il Contratto di governo» aveva avvertito il vicepremier Luigi di Maio, in una intervista in apertura di prima pagina al Fatto quotidiano. «La prescrizione - ricorda all'alleato Matteo Salvini - è nel contratto e va fatta». E sulla misura si deve chiudere votandola dentro il ddl Anticorruzione in aula alla Camera il prima possibile, perché «non possiamo dire alle famiglie delle vittime delle stragi che slitterà tutto all'anno prossimo».