Solo tre dei quattordici pullman partiti dalla città sotto assedio avrebbero raggiunto il territorio controllato dal governo ucraino: «Degli altri non si conosce il destino»
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Dovrebbero riprendere oggi le operazioni di evacuazione dei civili dalla città di Mariupol. I primi fatti uscire dall'acciaieria Azovstal sono iniziati ad arrivare a Zaporizhzhia nella tarda serata di ieri. «Si tratta - viene spiegato in un comunicato - principalmente di donne, bambini e anziani, che ora avranno accesso a cure mediche, cibo, medicine e assistenza psicologica». Ma, secondo Kiev, ce ne sarebbero ancora 200 da far evacuare, fra cui una ventina di bambini. Il sito anche ieri è stato sotto il «fuoco costante» dei russi, secondo Kiev.
Colpita anche una chiesa a Odessa: morto un 15enne. La Russia - inoltre - potrebbe intensificare i bombardamenti nella regione orientale ucraina di Lugansk il 9 maggio, il giorno della vittoria contro i nazisti: lo ha detto il capo dell'amministrazione militare regionale, Sergii Gaidai, secondo quanto riporta il Kyiv Independent. Gaidai ritiene che il piano fa parte della strategia di Mosca della «terra bruciata», volta a conquistare la regione entro quella data. Secondo il governatore le forze russe utilizzeranno armi pesanti, tra cui artiglieria e sistemi di lancio multipli, per cercare di distruggere «tutto ciò che incontrano».
Intanto continuano a fare discutere le parole del ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov a Mediaset, un «comizio», lo ha definito il premier Draghi che ha parlato di concetti «aberranti». Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha definito la retorica di Lavrov «vile e pericolosa». La Russia ha «dimenticato tutte le lezioni della Seconda guerra mondiale», ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo ultimo video-discorso, riferendosi alle parole di Lavrov secondo cui Adolf Hitler aveva «sangue ebreo» e «i più ardenti antisemiti sono di solito ebrei». «C'è un grande scandalo in Israele riguardo alle parole di Lavrov - ha incalzato Zelensky -, tuttavia nessuno sente obiezioni o scuse da Mosca: c'è silenzio. Come si potrebbe dire questo - si chiede il leader ucraino - alla vigilia dell'anniversario della vittoria sul nazismo? Queste parole significano che il massimo diplomatico russo sta incolpando il popolo ebreo per i crimini nazisti».
La cronaca della giornata
12.10 - Putin firma decreto con controsanzioni
Il presidente russo Vladimir Putin ha firmato un decreto con le nuove misure russe in risposta alle sanzioni. Lo riferisce l'agenzia russa Tass.
12.00 - Draghi al Parlamento europeo: «Crisi più grave della storia Ue»
«La guerra in Ucraina pone l'Unione Europea davanti a una delle più gravi crisi della sua storia. Una crisi che è insieme umanitaria, securitaria, energetica, economica». Lo ha detto il premier Mario Draghi intervenendo al Parlamento Europeo. «L'aggressione dell'Ucraina da parte della Russia - ha ribadito - ha rimesso in discussione la più grande conquista dell'Unione Europea: la pace nel nostro continente. Una pace basata sul rispetto dei confini territoriali, dello stato di diritto, della sovranità democratica; sull'utilizzo della diplomazia come mezzo di risoluzione delle controversie tra Stati». E ancotra: «Dobbiamo sostenere l'Ucraina, il suo governo e il suo popolo. L'Italia, come Paese fondatore dell'Unione Europea, come Paese che crede profondamente nella pace, è pronta a impegnarsi in prima linea per raggiungere una soluzione diplomatica».
11.50 - Bombardamenti vicino Zaporizhzhia: due morti
Un bombardamento russo ha colpito oggi il villaggio di Zaliznychne, vicino a Zaporizhzhia, dove due persone sono rimaste uccise. Lo Ukrinform, citando l'amministrazione regionale militare di Zaporizhzhia. Secondo il portavoce, il colonnello Ivan Arefiev, i russi hanno bombardato il villaggio di Zaliznychne e «hanno distrutto una scuola locale, danneggiando l'edificio, il tetto e le finestre. Inoltre, 12 case sono state danneggiate. A seguito dei bombardamenti e delle ferite da schegge, due persone sono morte».
11.45 - Dispersi undici autobus con profughi di Mariupol
«Solo tre dei 14 autobus di evacuazione con i rifugiati di Mariupol hanno raggiunto il territorio controllato dal governo ucraino. Il destino delle persone che si trovano nei restanti undici autobus è sconosciuto: questi undici autobus sono scomparsi da qualche parte, dovevano andare verso Zaporizhzhia nella parte controllata del nostro Stato, ma si sono persi da qualche parte». Lo ha detto il sindaco di Mariupol Vadym Boichenko citato da Interfax Ukraine.
10.40 - «Evacuazione da Mariupol impedita dalle truppe russe»
Duemila residenti di Mariupol stanno aspettando vicino a Berdyansk, a circa un'ottantina di chilometri dalla città portuale, per essere evacuati a Zaporizhzhia, ma le truppe russe non lo permettono. Lo denuncia il sindaco di Mariupol Vadym Boychenko, secondo quanto riferisce Ukrinform.
10.00 - Bombe sulla città di Vuhledar: ci sono morti
Almeno tre civili sono rimasti uccisi durante un bombardamento russo sulla città ucraina di Vuhledar, nella regione orientale di Donetsk. Lo ha riferito l'ufficio del presidente ucraino citato dal Guardian.
9.45 - Mosca: «Intervista a Lavrov voluta dai media italiani»
Arriva da Mosca la risposta al premier Draghi che aveva definito «abberranti» le parole del ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov, intervenuto alla trasmissione Zona Bianca, su Rete 4, andata in onda domenica 1 maggio. «L'iniziativa di condurre l'intervista non è venuta dal ministero degli Esteri russo, ma da giornalisti italiani», ha scritto la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova su Telegram in merito alle parole premier Mario Draghi che «ha criticato - scrive Zakharova - il programma della tv italiana, in cui è intervenuto per 40 minuti il ministro degli esteri russo Sergei Lavrov. Il programma è stato pubblicizzato come un'intervista, ma in realtà è stato un comizio, ha detto Draghi». «Voglio che i cittadini italiani sappiano la verità, perché i politici italiani stanno prendendo in giro il loro pubblico», ha concluso.
8.20 - Papa Francesco vuole andare a Mosca per incontrare il presidente Putin
«A Kiev per ora non vado. Ho inviato il cardinale Michael Czerny, (prefetto del Dicastero per la Promozione dello Sviluppo umano integrale) e il cardinale Konrad Krajewski, (elemosiniere del Papa) che si è recato lì per la quarta volta. Ma io sento che non devo andare. Io prima devo andare a Mosca, prima devo incontrare Putin. Ma anche io sono un prete, che cosa posso fare? Faccio quello che posso. Se Putin aprisse la porta...», ha detto il POntefice in un colloquio con il 'Corriere della Sera' Papa Francesco.
8.00 - Bombardamenti senza sosta sull'acciaieria Azovstal
I civili e le forze ucraine ancora all'interno dell'acciaieria Azovstal di Mariupol sono sottoposti a bombardamenti «senza sosta», con le scorte di cibo e acqua che si stanno ormai esaurendo. Lo racconta il vice comandante del controverso battaglione Azov, Svyatoslav Palamar, secondo quanto riporta la Cnn. «Gli attacchi proseguono senza sosta, con artiglieria dai carri armati, spari a raffica, e ogni 3-5 minuti bombardamenti dai cieli», spiega Palamar, precisando che «ci sono ancora civili riparati nell'acciaieria, e tuttavia il nemico continua ancora questo bombardamento».
7.30 - Un milione di persone portate in Russia
Oltre un milione di persone, tra cui quasi 200mila bambini, sarebbero state portate dall'Ucraina alla Russia dall'inizio del conflitto. Lo riporta l'agenzia di stampa russa Tass, citando il ministero della Difesa: «Sono stati evacuati nel territorio della Federazione Russa dalle regioni pericolose di Donetsk, Lugansk e altre parti dell'Ucraina». Da Kiev l'accusa di portare civili ucraini in Russia contro la loro stessa volontà.
6.00 - Kiev: «Ungheria informata sull'invasione»
L'Ungheria sarebbe stata informata in anticipo dalla Russia della sua volontà di invadere l'Ucraina, affermano intanto da Kiev. Lo scrive il Kyiv Independent citando il capo del Consiglio di Sicurezza ucraino, Oleksiy Danilov. Il giornale ucraino fa notare come il primo febbraio scorso Viktor Orban si sia recato a Mosca in visita da Vladimir Putin. Successivamente le autorità ungheresi si sono pubblicamente opposte all'imposizione di sanzioni alla Russia.
Ore 3.00 - Incendio all'acciaieria Azovstal dopo bombardamento
Vasto incendio alle acciaierie Azovstal di Mariupol, visibile da tutta la città, dopo che il sit è stato colpito da un nuovo pesante bombardamento. All'interno, civili in attesa di essere evacuati e uomini del reggimento Azov, che - riferiscono loro stesse fonti - continuano a resistere e a rispondere agli attacchi.