«Sto cercando ragazze del Triveneto o della Lombardia. Niente di personale». Questa la risposta data ad una studentessa universitaria di Pescara che aveva contattato un affittacamere a Trento, la città in cui frequenta la facoltà di Giurisprudenza. E quando la ragazza che cercava una stanza da prendere in affitto ha chiesto spiegazioni, l'interlocutore ha tagliato corto: «Non ho tempo da perdere».

Marta, che ha deciso di rendere pubblico l'episodio raccontandolo a l'Universitario, si dice «delusa, svilita, arrabbiata, dispiaciuta». Ed è convinta che questa storia debba essere conosciuta da più persone possibili perché «non è giusto minimizzare, non è giusto sdrammatizzare, non è giusto chiudere gli occhi. Bisogna chiamare le cose con il loro nome, e le uniche parole che possano dirsi per questa situazione sono: pregiudizio e discriminazione. E nel 2018, in una città come Trento, quella che io ho scelto come sede dei miei studi e della mia formazione, vivere episodi come questo è davvero una sconfitta».