A Roma la scuola che divide gli studenti: «Qui borghesia, lì il ceto basso»

La descrizione choc sul sito ufficiale di un istituto superiore che fa una suddivisione dei plessi in base all’estrazione socio-economica dei propri alunni

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di Redazione
15 gennaio 2020
17:31

Descrizione choc sul sito istituzionale di un Istituto comprensivo di Roma. Nella pagina di presentazione sul sito ufficiale si legge che in un plesso della scuola ci studiano i ragazzi «dell'alta borghesia assieme ai figli di colf e badanti che lavorano per le loro famiglie», mentre la sede che si trova «nel cuore del quartiere popolare di Monte Mario» viene frequentata da alunni di «estrazione sociale medio-bassa».

 


A dare notizia della dettagliata descrizione sul sito dell'Istituto Comprensivo di via Trionfale di Roma è stato il quotidiano "Leggo".

La descrizione choc della scuola

«La sede di via Trionfale e il plesso di via Taverna accolgono alunni appartenenti a famiglie del ceto medio-alto, mentre il Plesso di via Assarotti, situato nel cuore del quartiere popolare di Monte Mario, accoglie alunni di estrazione sociale medio-bassa e conta, tra gli iscritti, il maggior numero di alunni con cittadinanza non italiana», si legge sul sito della scuola.

«Il plesso di via Vallombrosa, sulla via Cortina d'Ampezzo, accoglie, invece, prevalentemente alunni appartenenti a famiglie dell'alta borghesia assieme ai figli dei lavoratori dipendenti occupati presso queste famiglie (colf, badanti, autisti, e simili)».

«No a categorizzazioni superficiali ed inutili»

Un episodio a dir poco sconcertante e che allarma l'Associazione dei presidi che prende prontamente le distanze. «La scuola è un luogo educativo ed inclusivo, no a forme di categorizzazioni superficiali e inutili» sottolinea Mario Rusconi, presidente dell'Anp Lazio.

 

«L'istituto non può evidenziare eventuali differenziazioni socio-culturali degli alunni iscritti poiché, tra l'altro, oltre a dare una cattiva rappresentazione di sé stessa agli occhi di chi legge corre anche il rischio di originare idee o forme classiste».

L'intervento del ministro Azzolina

«La scuola dovrebbe sempre operare per favorire l'inclusione. Descrivere e pubblicare la propria popolazione scolastica per censo non ha senso. Mi auguro che l'istituto romano possa dare motivate ragioni di questa scelta. Che comunque non condivido».

 

Nel primo pomeriggio, il testo di presentazione è stato corretto, non appare più la suddivisione dei plessi in base al rango socio-economico dei propri alunni.

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