Carlo Conti ha finalmente svelato il cast dei co-conduttori del prossimo Festival di Sanremo, e la sensazione è quella di un grande minestrone dove dentro c’è di tutto. Un mix di gnocche di lusso, comici d’epoca, icone trash e presenze immancabili che fanno titoli.

Non manca nulla: modelli da calendario, showman navigati, conduttori rodati e presenze che faranno discutere, il tutto impacchettato nella solita formula all’italiana: un po’ di classe, un po’ di trash e tante chiacchiere. Alla regia di tutto, naturalmente, il re delle giacche tinta unita, il toscanaccio più abbronzato della Rai, che ha pensato bene di bilanciare la scaletta con un’abbondante dose di varietà umana.

L'apertura potrebbe essere affidata a Giorgio Panariello e Leonardo Pieraccioni, gli amici di sempre che Conti spera di convincere a salire sul palco con lui. Due presenze che sanno di déjà-vu, ma che garantiranno almeno qualche siparietto nostalgico per i fan del trio toscano.

Dopo il battesimo del fuoco, sarà la volta della seconda serata, che schiera un tris improbabile: Bianca Balti, Nino Frassica e Cristiano Malgioglio. Un’accoppiata che sembra uscita da una scommessa tra autori in stato confusionale: da un lato la modella d’alta classe, dall’altro l’icona del nonsense e il re del piumaggio dorato.

Ma questa volta Bianca Balti avrà un compito ben più importante, perché Sanremo sarà anche il palco da cui affronterà un tema delicato e doloroso: la battaglia che sta combattendo da qualche mese contro il cancro. Una presenza che, oltre all’indiscutibile eleganza, porterà sul palco anche un momento di grande intensità emotiva. E nel caos di questa edizione, forse l’unico momento che sarà davvero autentico.

Si cambia registro con la terza serata, che Conti ha trasformato in una parata di gnocca e ironia, mettendo insieme Miriam Leone, Elettra Lamborghini e Katia Follesa.

Tre donne agli antipodi: Miriam Leone, la bellezza assoluta, che potrebbe limitarsi a stare in piedi e la gente applaudirebbe comunque. Elettra Lamborghini, che entrerà sul palco a ritmo di reggaeton, magari sventolando una bandiera di paillettes. E poi Katia Follesa, che avrà il compito di riportare tutti sulla Terra con battute fulminanti, magari interrompendo Elettra prima che si lanci in qualche teoria esistenziale su unicorni e Lamborghini d’epoca.

E poi c’è Mahmood, che si prende la quarta serata e si presenta in coppia con Geppi Cucciari.

Ora, chi ha avuto quest’idea? Lui, iper-concentrato e serio come un film d’essai nordico, lei, tagliente e senza peli sulla lingua. Il risultato? Potrebbe essere esilarante, oppure un’agonia fatta di battutine che non decollano. Dipenderà tutto da quanto Mahmood sarà disposto a prendersi meno sul serio.

Infine, la finalissima, il gran finale con Alessia Marcuzzi e Alessandro Cattelan, due che il palco lo sanno gestire eccome. Marcuzzi sarà il solito mix di leggerezza e presenza scenica, mentre Cattelan potrebbe portare il Festival su un livello leggermente più dinamico, sempre che non lo costringano a fare il tappabuchi tra un’interminabile standing ovation e l’ennesimo spot camuffato da ospitata.

E attenzione: gira voce che potrebbe aggiungersi Selvaggia Lucarelli, pronta a scatenare la polemica su qualsiasi argomento le capiti a tiro. Se dovesse salire sul palco, aspettatevi almeno una frecciata a Conti, una a un cantante a caso e un commento sulla giuria di qualità.

Insomma, Sanremo 2025 si preannuncia un festival di equilibrio precario tra classe e caciara, talento e provocazione, momenti toccanti e siparietti da baraccone.

Si ride, si canta, si fa gossip. Tutto come previsto. L’unica vera incognita? Panariello e Pieraccioni accetteranno di far parte di questa giostra o se la daranno a gambe?