«Per la terza volta nell'arco di appena due mesi la tomba di nostro padre, nel cimitero di Prima Porta, è stata profanata, sei giorni dopo l'anniversario della sua morte». Lo hanno segnalato i figli di Enrico Berlinguer, Bianca, Maria, Marco e Laura, sul profilo Facebook di Bianca. «Un'azione vigliacca di alcuni mascalzoni», scrivono, che secondo loro sarebbe «un gesto dal contenuto chiaramente politico». Intanto, arrivano i messaggi di solidarietà di tutto il mondo politico.

«Presenterò un'interrogazione parlamentare al ministro dell'Interno», ha annunciato subito il segretario di Sinistra italiana e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Nicola Fratoianni. «Chiediamo al Ministro Piantedosi di individuare i responsabili e tutelare il monumento», gli ha fatto eco la capogruppo del Pd alla Camera, Chiara Braga.

«Gesti ripetuti che sono il segno di un clima politico violento e arrogante che si ripercuote anche nel Paese», ha scritto sui propri social il presidente dei deputati di Italia Viva, Davide Faraone. Il deputato di Fratelli d'Italia, Federico Mollicone, ha parlato a sua volta di «violenza politica che continua a perseverare a Roma e in tutta Italia». Per Maurizio Lupi, leader di Noi moderati, si tratta di un atto che «offende la memoria di un grande statista, un uomo politico degno del massimo rispetto e che ha dato volto all'Italia».

Molto più dura, invece, la denuncia di Giovanni Barbera, membro del comitato politico nazionale di Rifondazione Comunista. «Un fatto che coincide - afferma - con la presenza di un governo guidato dagli eredi politici di Almirante e di coloro che non hanno mai voluto accettare la democrazia e la nascita di una Repubblica antifascista». Barbera ricorda poi l'importanza della «manifestazione di tutte le opposizioni, convocata domani pomeriggio a Roma».