Il parroco in omelia: «Migranti hanno telefonini, non sono perseguitati»

VIDEO | Queste le parole di don Piacentini durante le celebrazioni della festa del santo patrono di Sora, nel Frusinate. Tra fedeli allibiti, qualche applauso e grida di disappunto monta la polemica sui social. E la diocesi prende le distanze

di Redazione
17 agosto 2019
11:54

Omelia shock contro i migranti del parroco di Sora, nel Frusinate. Durante le celebrazioni di san Rocco, santo patrono del paese, il sacerdote si è lanciato in una predica contro gli extracomunitari che arrivano nel nostro Paese avanzando l’idea che coloro i quali sbarcano su navi di fortuna o aiutate da mezzi che li soccorrono in mare non se la passerebbero poi così male.

 


«Dicono di scappare dalle persecuzioni, ma vengono con telefonini e catenine», sbotta don Donato Piacentini, nella piazza del paese. Tra i fedeli, nel video che è circolato sui social, si registrano reazioni contrastanti. C’è chi rimane in silenzio, chi applaude e chi grida: «Vergognati, cretino» o ancora «buu, vergognati».

 

«Voglio essere polemico - dice il sacerdote -, non sono sulle navi che si vanno a soccorrere, le persone che hanno telefonini oppure catenine e catene al collo e dice che vengono dalle persecuzioni, quali persecuzioni?». Poi prosegue: «Guardiamoci intorno! Guardiamo la nostra città, guardiamo la nostra patria, guardiamo le persone che ci sono accanto, che hanno bisogno. E io quante ne conosco! Sono tante, tantissime. Sono una marea di persone e si vergognano del loro stato di vita, perché non si può vivere in certo modo, con queste disuguaglianze. C'è bisogno veramente di una giustizia, ma non una giustizia a tempo, una giustizia che diventa ingiusta».

«Abbiamo bisogno veramente di vivere la grazia di Dio» conclude don Piacentini.

 

La persona che registra il video e sente l’omelia del sacerdote va via indignato commentando «vergogna, un parroco che dice queste cose».

La diocesi di Sora prende le distanze

Tramite un comunicato, il vescovo di Sora, monsignor Gerardo Antonazzo, ha preso le distanze dalle idee espresse da don Donato:

 

«Nella ricorrenza della festa di s. Rocco il vescovo mons. Gerardo Antonazzo ha celebrato l’eucarestia in piazza s. Rocco, in Sora, davanti ad una gremita assemblea di fedeli – si legge nel comunicato –. Nell’omelia il pastore della Diocesi, attingendo alla ricchezza dei testi della parola di Dio proclamata durante la liturgia, ha sottolineato come uno dei cardini fondamentali della vita di san Rocco è stata la scelta evangelica del “prima gli altri” per amore di Cristo povero e sofferente, presente negli appestati, contagiati, ammalati e moribondi che san Rocco ha abbracciato, servito, amato più di se stesso».

 

«La testimonianza di san Rocco - sottolineano dalla diocesi - incoraggia ancor più l’operato della nostra chiesa, soprattutto attraverso la Caritas, sempre impegnata nell’accoglienza e nel servizio amorevole delle antiche e nuove forme di povertà. Tale accoglienza è stata rivolta in particolare agli immigrati giunti sul nostro territorio, in perfetta collaborazione con la prefettura di Frosinone, con le Istituzioni civili locali, con le associazioni di volontariato impegnate nel processo di integrazione».

 

«Questa è la scelta pastorale che non potrà cambiare perché il cristiano obbedisce al Vangelo della carità nei confronti di chiunque, senza distinzioni né esclusioni. Qualunque pensiero – continua la nota -  in senso contrario espresso da chiunque non esprime la volontà della Chiesa diocesana, e si deve addebitare esclusivamente a discutibili scelte personali di ogni singolo soggetto. Nel prossimo mese di settembre il direttore della Caritas diocesana sarà presente in Turchia all’incontro internazionale delle Caritas impegnate nell’accoglienza degli immigrati».

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