«Sono rimasto sospeso nel vuoto per due ore, poi le forze mi sono mancate, le braccia hanno ceduto e mi sono lasciato andare. Pensavo di morire. Prima di precipitare nel vuoto il mio pensiero è andato a mia moglie e al mio cane». Cristian Garavelli, 30 anni, di Bergamo, è ricoverato all'ospedale Le Chal, in alta Savoia in Francia da lunedì sera, dopo essere precipitato per oltre 30 metri dal Dente del Gigante, sul massiccio del Monte Bianco.

L'alpinista era assieme a un compagno di cordata, quando sono rimasti bloccati a 4.000 metri di quota. I soccorsi sono stati rallentati dal maltempo. «Ci stavamo calando in doppia corda per arrivare a fare sicura - racconta - ma in quel tratto lo spit è tutto spostato a sinistra. Non riuscivo ad avvicinarmi. C'era il vento, era forte. Le ho tentate tutte, ma proprio tutte. Mi sono tirato su con le braccia, avevo il machard, ma poi non ha più tenuto. Mi sono tenuto con tutta la forza che avevo nelle braccia, ho tirato fuori dallo zaino la piccozza per fissarla in parete, le forze mi mancavano. Il mio compagno di cordata non poteva aiutarmi. Sono rimasto sospeso nel vuoto per due ore, ero sfinito e mi sentivo svenire». Alla fine è caduto lungo la parete verticale, per fermarsi in mezzo alle rocce.

Quando i soccorritori sono arrivati sul posto era privo di sensi, ferito, ma vivo. "Un miracolo", sostengono i medici. Ha riportato vari traumi e ora è fuori pericolo.