Il presidente del Consiglio chiarisce alcuni punti sulle fibrillazioni interne della maggioranza parlamentare e assicura di non temere il voto del 9 dicembre: «Il M5s sta completando la svolta pro-Ue»
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«Siamo in guerra con il virus ma ora inizia la ricostruzione nel segno dell'Europa e sarà il mio governo a guidarla perché non cadrò sul Mes». Lo dice il presidente del consiglio, Giuseppe Conte, in un'intervista a Repubblica, dopo le tensioni interne palesate da alcuni componenti pentastellati durante gli Stati Generali del partito.
«Guido un governo europeista, saremo protagonisti della riforma del Mes e del Recovery Fund assieme a Berlino e Parigi», afferma il premier, che assicura di non temere il voto del 9 dicembre in Parlamento sulla riforma del Mes «perché il M5s sta completando la svolta pro-Ue». E a chi nella maggioranza ipotizza rimpasti, Conte fa sapere che «dovete uscire allo scoperto e chiedere cosa volete».
«Lunedì ci ritroveremo con i ministri per approvare il budget del Recovery Fund con tutti gli appostamenti -spiega ancora il premier-. Dopo le 6 linee guida già condivise con il Parlamento, approfondiremo anche la sessantina di progetti che hanno superato il vaglio preliminare e che sono ormai in dirittura finale. Li raggrupperemo in 17 clusters».
E nello stesso giorno «approveremo anche la struttura di governance – dice ancora Conte - con coordinamento presso la Presidenza del Consiglio, per ovvie ragioni di equilibri, ma quello che conta davvero è che sia garantita la piena efficienza. Vi sarà, come anche ci chiede la Ue, un comitato ristretto deputato a vigilare con costanza tutta la fase attuativa. Ne faremo parte io, il ministro dell'Economia e il ministro dello Sviluppo Economico, con la responsabilità di riferire periodicamente al Ciae e al Parlamento. La supervisione tecnica dell'attuazione sarà affidata a una struttura composta da sei manager, assistiti da uno staff dotato delle necessarie competenze professionali. In casi eccezionali i sei manager potranno essere chiamati a intervenire con poteri sostitutivi per evitare ritardi e perdite di risorse».
Conte è convinto che le problematiche nel Movimento 5 Stelle sul Mes non siano una minaccia sulla tenuta della sua maggioranza: «Con questo governo l'Italia sta dimostrando di poter essere protagonista in Europa e questa consapevolezza non può non favorire la coesione tra le forze politiche di maggioranza e al loro interno».
«Seguo con molta attenzione le vicende interne del M5S che dopo gli Stati Generali sta completando il processo di rinnovo degli organi interni –conclude il presidente del consiglio -. Immagino che alcune fibrillazioni possano dipendere dal dibattito interno che sta accompagnando questa fase. È un momento in cui possono essere maggiori le difficoltà di operare sintesi politiche. Ma l'indirizzo del Movimento è chiaro: offrire un contributo critico al miglioramento dell'Europa».