La senatrice a vita ha ricevuto a Milano la tessera d’onore dell’associazione dei militari italiani internati: «Soffro per i bambini coinvolti, ripugnanza per chi non siede ai tavoli di pace»
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Liliana Segre
«Io che sono una donna di pace mi sento inutile, quello che ho tentato di trasmettere è stato invano. La mia età così vicina ai 100 mi fa dire, “allora è stato tutto inutile” quando accendo la tv e vedo Gaza e l'Ucraina». Non ha potuto fare a meno di parlare delle guerre che ci sono nel mondo, la senatrice a vita Liliana Segre durante la cerimonia al cinema Anteo di Milano in cui ha ricevuto la tessera onoraria dell'Anei (Associazione internati nei lager nazisti).
«Io sono una donna di pace, lo sono stata e lo sono anche adesso e soffro a vedere le guerre, soffro per i bambini di tutte le etnie, le religioni e i colori», ha aggiunto. «Quando penso che questi bambini del mondo devono diventare soldati sento una ripugnanza assoluta, così come la sento per chi invece di sedersi a un tavolo e decidere per la pace nel mondo, manda uomini a fare anche guerre che non sono le proprie, per la violenza che c'è nella civiltà di oggi», ha detto Segre, sopravvissuta alla Shoah.
La tessera onoraria dell’Anei a Liliana Segre
«Lei è la voce che ha scelto di non restare in silenzio»: con questa motivazione la presidente di Anei, Associazione internati nei lager nazisti, Anna Maria Sambuco, ha consegnato la tessera d'onore dell'associazione a Liliana Segre. «È un onore e un privilegio riconoscere a lei senatrice, il contributo che ha dato per la memoria - ha spiegato la presidente - . Lei è stata innocente testimone di una delle peggiori espressioni dell'umanità ma la sua vita è stata un impegno continuo, per trasmettere i valori della libertà umana e della giustizia».
Questa tessera «è un segno di riconoscimento per il suo instancabile lavoro nel raccontare la storia e sensibilizzare i giovani su ciò che è stato e non deve più ripetersi», ha detto ancora.
Il riconoscimento, approvato dal Consiglio nazionale Anei su proposta della sezione milanese, vuole ricordare anche il marito della senatrice, Alfredo Belli Paci, internato militare italiano in sette lager nazisti.
Gli internati nei lager nazisti «pagarono con la vita la scelta di non aderire al nazi fascismo, nell'esercito tedesco o in quello della Rsi, dopo l'armistizio - ha concluso Marco Brando, presidente Anei Milano -. Solo a Milano ci sono stati tra i 10 e 15mila internati militari e spesso le famiglie non lo sapevano perché non ne parlavano».
«Questa tessera mi commuove per tutto il mio passato e per la vita di tanti anni con mio marito, il mio primo e unico amore», ha commentato commossa la senatrice a vita Liliana Segre.