Il 38enne prima del drammatico gesto ha inviato un messaggio alle persone a lui vicine dichiarando la sua innocenza. Una delle ipotesi degli inquirenti era che il giovane avesse avvelenato il genitore
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«Sono sereno e non ho fatto nulla a mio padre». È il messaggio che il 38enne bolognese indagato per l'omicidio del genitore ha inviato ieri a persone a lui vicine, prima di schiantarsi con la sua auto contro un camion, tra Parma e Fidenza, sulla via Emilia. L'uomo è morto sul colpo mentre il conducente del tir è ferito gravemente. Suo padre era morto il 4 novembre dopo un ricovero in ospedale: l'ipotesi su cui stavano lavorando gli inquirenti era che il 38enne lo avesse avvelenato. C'era stata una denuncia di una cugina e si attendeva l'esito degli esami tossicologici.
In un messaggio all'ex fidanzata prima di uccidersi, l'uomo ha chiesto scusa "per le bugie" e ha affermato di non sopportare più la situazione. Pare che fosse turbato dal fatto che alcuni amici avessero preso le distanze dopo la scoperta che non aveva studiato Medicina, come invece aveva raccontato.