Il “taxi volante” esiste ed è anche italiano, per la precisione napoletano. Nel giro di tre o quattro anni il Distretto aerospaziale della Campania sarà in grado di avviare i test con i prototipi, che sono in grado di sfruttare lo spazio aereo per decongestionare il traffico delle aree urbane e di ridurre drasticamente l’impatto sull’ambiente.

Il prototipo di veicolo elettrico di nuova generazione, ad atterraggio e decollo verticale, è frutto di un'intesa tra la società che gestisce gli aeroporti di Napoli e Salerno (Gesac) e il Distretto aerospaziale della Campania (Dac), dalla quale è nato il progetto Diva, acronimo di Distruptive vertical high density thrust Hdt autoplane.

Il velivolo elettrico sarà dotato di quattro posti e sarà in grado di volare a una velocità massima di 100 chilometri orari, raggiungendo un'altezza massima di 500 metri. Non si tratterà di un elicottero, perché il velivolo è privo di eliche esterne e pertanto più sicuro nel volo all'interno dei centri abitati. I rotori interni sono alimentati da un motore elettrico e quindi l'impatto acustico è sensibilmente ridotto.

La sua elevata densità di spinta non necessita di un 'effetto suolo', come accade per gli hovercraft. È quindi a tutti gli effetti un “autoplano”, con un corpo motore di diametro relativamente piccolo, perfettamente integrato all'interno di una tipica carrozzeria automobilistica.