Un milione e 200mila dollari e uno, e due, e tre… aggiudicato! “Bambina con palloncino” di Banksy, il misterioso writer di Bristol, venduto a un anonimo acquirente mentre partecipa al telefono ad un’asta di Sotheby’s, a Londra. Ma poi avviene l’incredibile: nella sala affollatissima risuona il cicaleggio di un allarme e il disegno comincia a scivolare verso il basso all’interno della sua teca incorniciata, che in realtà si rivela essere un trita-documenti, di quelli che si vedono nei film quando si fanno in mille striscioline le carte scottanti. Tra lo stupore generale e il mormorio della gente presente, due inservienti della prestigiosa casa d’aste sollevano in fretta e furia il “quadro” dal muro e lo portano via, mentre Bambina con palloncino è già ridotta per tre quarti in stelle filanti.

 

La geniale provocazione è dello stesso Bansky, leggendario artista metropolitano di cui non si conosce l’identità, che ha sempre criticato la mercificazione dell’arte. Le sue opere, infatti, sono per la gran parte disegni che appaiono sui muri di mezzo mondo nottetempo, a volte in contesti di guerra, vicoli bui o strade di periferia. Lampi di cultura e di idee in ambiti che spesso sono lontani anni luce da quelli che tradizionalmente ospitano l’Arte con la maiuscola, ma che invece rafforzano il messaggio politico anti globalizzazione che domina la sua produzione. È stato lui stesso a incorniciare il disegno poi messo in vendita nella capitale britannica, ma soltanto dopo si è capito il perché di questa strana accortezza. Nascosto alla base della cornice, infatti, c’era il trita-documenti, che Banksy ha forse attivato con un telecomando restando non visto tra il pubblico presente alla vendita.

 

Mentre ora si cerca di capire se da un punto di vista legale il quadro ridotto in coriandoli sia ancora di Sotheby’s o di chi si è impegnato a sborsare 1,2 milioni di dollari per averlo, emerge una altro paradosso, quello più dirompente: ridotta così, Bambina con palloncino potrebbe valere molto di più sul mercato dell’arte, perché sublima il messaggio anticonformista di Bansky e sintetizza la fruibilità "usa e getta" del suo lavoro con la distruzione in diretta dell’opera. Un corto circuito culturale che rende ancora più memorabile quanto accaduto a Londra in una tranquilla giornata di shopping per milionari.