La sostituta pg di Milano Valeria Marino ha espresso in aula un parere "parzialmente positivo" sulla richiesta di semilibertà di Alberto Stasi nell'udienza davanti ai giudici della Sorveglianza. Lo ha spiegato l'avvocato Glauco Gasperini, che ha sostituito in udienza la legale Giada Bocellari. Un parere positivo, in sostanza, ma con riserve su alcuni aspetti. La decisione dei giudici è attesa entro cinque giorni. Stasi non si è presentato in udienza.

«Lui non c'era per una questione di personale rispetto della camera di consiglio per un'udienza che ha delle finalità precise» ha detto l'avvocato Glauco Gasperini spiegando la scelta di Alberto Stasi di non presentarsi oggi all'udienza. «Come da prassi il Tribunale si è riservato, sapremo poi la decisione - ha chiarito il legale ai cronisti -. La Procura generale ha dato un parere parzialmente positivo, vedremo».

«Alberto Stasi attende con fiducia gli esiti dell'incidente probatorio» ha detto Antonio De Rensis, legale di Stasi, all'ingresso al tribunale di Pavia dove stamani si tiene l'udienza a porte chiuse per il conferimento degli incarichi dell'accertamento. «Questo incidente probatorio - ha aggiunto circondato dai cronisti - è un passaggio importante, sicuramente». L'avvocato De Rensis invece non ha voluto commentare il parere positivo alla semilibertà a Stasi giunto stamani. «Oggi concentriamoci su questo», ha concluso.

«L'ultima intervista di Stati non era autorizzata»

La sostituta pg di Milano Valeria Marino, della Procura generale diretta da Francesca Nanni, ha sollevato, davanti ai giudici della Sorveglianza, un'unica questione, che ha portato a dare un parere "parzialmente" e non totalmente positivo all'istanza di semilibertà di Alberto Stasi. Si tratta del fatto che per l'ultima sua intervista, andata in onda su Le Iene il 30 marzo, il 41enne non aveva chiesto l'autorizzazione a rilasciarla, durante un giorno di permesso autorizzato, all'amministrazione penitenziaria, come si deve fare. È stata, dunque, come segnalato dalla pg, un'intervista non autorizzata.

Alberto Stasi è un condannato definitivo che sta scontando una pena e, dunque, avrebbe dovuto, come osservato dalla Procura generale, richiedere l'autorizzazione alla direzione del carcere per rilasciare quell'intervista nel giorno in cui aveva un permesso di uscita. Autorizzazione che, tra l'altro, aveva già chiesto e ottenuto negli anni scorsi per un'altra lunga intervista a Le Iene. Da quanto si è saputo, la Procura generale ha analizzato passo passo anche i contenuti di quell'ultima intervista, ma non ha rilevato problemi in relazione alla richiesta di semilibertà, perché Stasi ha risposto alle domande in modo controllato, pur ribadendo la sua innocenza, e non ha fatto considerazioni che non doveva fare anche con riferimento alle nuove indagini su Andrea Sempio.

Nessuna problema, dunque, sui contenuti, ma soltanto sulla mancata richiesta di autorizzazione. Da qui quel parere di stamani in aula non completamente positivo. Ad ogni modo, la sensazione in ambienti giudiziari è che quest'aspetto potrebbe essere facilmente superato dai giudici, che sono in riserva e che decideranno tra qualche giorno. Si tratta, infatti, dell'unico “neo” nel comportamento di Stasi. Tutte le relazioni del carcere sul suo percorso sono positive e, dunque, per lui la strada pare tracciata: prima la semilibertà e poi tra qualche mese anche l'affidamento in prova, di fatto con l'uscita definitiva dal carcere.