Il torneo ha riaperto le porte degli stadi agli appassionati dopo diverso tempo. Anche una ventina di tifosi danesi e olandesi contagiati dalla variante Delta
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L’allerta Covid resta massima in Europa, soprattutto con l’avvento della variante Delta. Quest’ultima mutazione del virus lascia con il fiato sospeso la Uefa, infatti ai vertici della federazione calcistica organizzatrice di Euro2020 c’è preoccupazione. Nel campionato itinerante, che si sta svolgendo in questi giorni, la preoccupazione di molti sul fatto che le trasferte dei tifosi potessero alimentare focolai si è purtroppo materializzata.
Euro 2020 ha riaperto le porte degli stadi agli appassionati di calcio, ma il Covid si sta diffondendo tra i fans nel corso di alcune partite che si stanno disputando nelle diverse città del vecchio continente.
L’Istituto per la Salute e il Welfare di Helsinki ha segnalato la positività di alcuni tifosi tornati dalle due partite che la Finlandia ha giocato a San Pietroburgo. Si calcolano almeno 120 persone contagiate, ma si attendono ancora svariati tamponi che non sono stati processati. Una ventina di tifosi danesi e olandesi sono risultati positivi alla variante Delta dopo aver assistito, il 17 giugno, alla partita col Belgio al Parken di Copenaghen. Le autorità danesi hanno disposto tamponi molecolari a tappeto per chi ha partecipato a quell’incontro.
Mancano 12 partite alla conclusione di Euro2020, che dalle semifinali in poi si disputeranno tutte allo stadio Wembley di Londra. Ormai la macchina è partita e, a meno di clamorose situazioni di contagio, non si dovrebbe fermare. Ma l’attenzione della Uefa e dei Paesi ospitanti è altissima.