Contro Giorgia Meloni «è in atto una demonizzazione vergognosa, come è stato fatto di volta in volta nei confronti dei leader di centrodestra che hanno avuto successo nei sondaggi». Così il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, ospite di Rtl 102.5, parla a tutto campo dei suoi alleati, dell’appoggio al governo Draghi e del governo del centrodestra in caso di vittoria alle elezioni di settembre. «La sua scelta di non partecipare al governo Draghi appartiene al passato – aggiunge riferendosi a Giorgia Meloni - Noi abbiamo preferito essere protagonisti di una azione di governo che ha permesso di contenere la pandemia e di far ripartire il Paese, ma ora dobbiamo guardare al futuro. E Giorgia ha dei meriti: è stata buon ministro nel mio governo, non manca di tenacia e di coraggio, e soprattutto ha ridato prospettiva a una comunità di destra che è da sempre una parte importante dell'elettorale italiano».

Un passaggio dell’intervista di Berlusconi è dedicato all’accordo tra Pd e Azione. «Hanno fatto un accordo per impedire al centrodestra di governare, ma non ci riusciranno. Trovo triste una alleanza contro qualcuno o qualcosa, è un antico vizio di una sinistra da sempre divisa e povera di idee». «Calenda è stato ministro di due governi di sinistra ed è europarlamentare eletto nelle fila del Pd, il suo approdo naturale è la sinistra, ma non è importante occuparsi di lui: questa operazione serve per ingannare gli elettori moderati e convincerli ad andare col centrosinistra».

Silvio Berlusconi commenta poi le recenti uscite da Forza Italia. «Non penso nulla, ne ho preso atto con amarezza e una delusione personale. Mi domando solo come si sentono verso i loro elettori. Dopo essersi battuti per tutta la vita contro la sinistra, ricevendo in cambio insulti, calunnie, ironie, ora sono dalla parte dei nostri storici avversari, cioè quelli che sono stati gli autori di quegli stessi insulti verso di me, verso di loro, verso i nostri elettori».

«È una cosa che non capisco, neppure come calcolo di convenienza: se hanno pensato di spostare i nostri voti verso Calenda, dopo l'accordo con la sinistra non ci sono dubbi: quegli eventuali voti serviranno solo a lasciare il governo nelle mani del Pd», quando invece «noi siamo la sola garanzia di un cambiamento - conclude - serio, profondo, responsabile».

Il leader di Forza Italia immagina così il futuro governo del centrodestra. «Ho in mente un governo di alto profilo, credibile in Europa e nel mondo grazie alla presenza di alcune eccellenti individualità dell'economia, della cultura, della scienza, magari anche dell'amministrazione, a fianco naturalmente ad esponenti dei partiti che ne faranno parte».

«La ripartenza dell'Italia è appena cominciata, dobbiamo implementarla e consolidarla - aggiunge - Il centrodestra anche questa volta farà appello alle migliori energie del Paese e mi auguro si possano rendere note le risposte già prima delle elezioni, così da consentire a elettori di orientarsi. Tajani, Bernini e Ronzulli? Sono persone di alto livello politico - conclude - e penso potranno essere tra i ministri indicati dai partiti».

«Se la Lega ha pagato un prezzo elettorale a un atteggiamento responsabile verso il governo Draghi, allora quello che può sembrare un insuccesso numerico è in realtà un grande successo politico e un investimento sul futuro».

«Noi e la Lega abbiamo molte cose in comune - aggiunge a proposito del rapporto con il partito di via Bellerio - ma il linguaggio e l'atteggiamento di Salvini non sono i nostri, come diversi sono la storia dell'elettorato della Lega rispetto a quello di Forza Italia».