Alle 3.00 di stanotte le lancette degli orologi sono state spostate indietro di un'ora. Il passaggio di consegne tra ora legale e ora solare perdura nonostante il dibattito per abolirlo
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Nella notte tra il 30 e il 31 ottobre, cioè tra sabatp e domenica, è ritornata l'ora solare. Alle 3 le lancette degli orologi sono state spostate indietro di 60 minuti. Come sempre, si dormirà un'ora in più, ma farà buio prima e si entrerà nella fase dell'anno con le giornate più corte.
La sua abolizione è stata al centro di un dibattito molto acceso nel 2020 ma, per ora, l'alternanza tra ora legale e ora solare continua. Con l'uso dell'ora legale si determina che, per un dato territorio, l'ora ufficiale dello Stato venga calcolata in anticipo rispetto all'ora solare (naturale). Le ragioni sono due: da un lato questa misura consente risparmi energetici, poiché centrando una parte rilevante delle attività durante le ore di luce solare si riduce il ricorso all'illuminazione artificiale; dall'altro i cittadini possono beneficiare di un maggior numero di ore di luce solare.
Nella storia del nostro Paese la prima adozione dell'ora legale - nata da un'intuizione di Benjamin Franklin - è datata 1916, quando fu limitata al solo periodo estivo. Fino al 1920, l'inizio fu anticipato a marzo ma per i successivi venti anni non se ne parlò più. L'ora legale tornò in auge solo nel 1940, in pieno periodo bellico, e proseguì durante la 'ricostruzionè fino al 1948: è proprio in quell'anno che lo spostamento delle lancette fu il più anticipato della storia, al 29 febbraio.
Terna: "Con l'ora legale risparmiati oltre 100 milioni euro"
Secondo i dati di Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale, nei 7 mesi di ora legale il sistema elettrico italiano ha beneficiato di minori consumi per 450 milioni di kWh, pari al valore di fabbisogno medio annuo di circa 170 mila famiglie, con un conseguente risparmio economico di circa 105 milioni di euro. Ricadute positive anche in termini di sostenibilità ambientale: il minor consumo elettrico, infatti, ha consentito al Paese di evitare emissioni di CO2 in atmosfera per circa 215 mila tonnellate.
Il beneficio economico - spiega Terna - è calcolato considerando che quest'anno, nel periodo di ora legale cominciato domenica 28 marzo e che si concluderà domenica 31 ottobre, il costo del kilowattora medio per il 'cliente domestico tipo in tutelà (secondo i dati dell'Arera) è stato di circa 23 centesimi di euro al lordo delle imposte.
Dal 2004 al 2021, secondo l'analisi della società guidata da Stefano Donnarumma, il minor consumo di energia elettrica per l'Italia dovuto all'ora legale è stato complessivamente di circa 10,5 miliardi di kWh e ha comportato, in termini economici, un risparmio per i cittadini di oltre 1,8 miliardi di euro. Nel periodo primavera-estate i mesi che segnano il maggior risparmio energetico sono aprile e ottobre. Spostando in avanti le lancette di un'ora si ritarda, infatti, l'uso della luce artificiale in un momento in cui le attività lavorative sono ancora in pieno svolgimento.
Nei mesi estivi l'effetto 'ritardo' nell'accensione delle lampadine si colloca nelle ore serali, quando le attività lavorative sono per lo più terminate e fa registrare valori meno evidenti in termini di risparmio elettrico. L'ora legale sarà di nuovo in vigore dal prossimo 27 marzo 2022.