Mentre la situazione in Italia regge, all’estero il numero di contagi e decessi fanno sempre più paura. Preoccupante la situazione in America, Israele e Francia
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Un milione. La cifra che spaventa ed è sempre più vicina, quella dei decessi per Covid-19 in tutto il mondo. Dei 981.288 morti, 201.909 solo negli Stati Uniti, ma anche i dati degli altri Paesi del mondo non sono incoraggianti. Attualmente la diffusione del virus, a detta della commissaria europea alla Salute Stella Kyriakides, è più grave persino di quanto accadeva a marzo, indice che «le misure di controllo adottate non sono state abbastanza efficaci o non sono state applicate, o non sono state seguite come avrebbero dovuto».
Usa ancora nel pieno della crisi
La situazione pandemica è talmente preoccupante da aver bloccato le normali condizioni di vita degli statunitensi, anche quelle più strettamente legate alla cultura americana. Nella città di New York il Metropolitan Museum annuncia la proroga della sua chiusura per un altro anno, rimandando la riapertura in un primo momento prevista a Capodanno, decisione che potrebbe riguardare anche gli altri famosi teatri della Grande Mela, primo su tutti Broadway. Ma è il Centre for Desease Control and Prevention a raffreddare ulteriormente gli animi delle famiglie di oltreoceano sconsigliando, alle porte del 31 Ottobre, ogni forma di celebrazione del tanto amato Halloween. Niente "dolcetto o scherzetto", feste in maschera e qualsiasi altro tipo di festeggiamento che faciliti la diffusione del virus.
Israele allestisce ospedali da campo
Ci sono voluti solo 32 giorni perchè il numero dei contagi in Israele raddoppiasse rispetto al numero raggiunto dall'inizio della pandemia. Le cliniche sono al limite, al punto che il ministro della Difesa ordina di iniziare a costruire ospedali da campo. Per questo motivo, il nuovo periodo di Lockdown, per ora definito dal 25 Settembre al 9 Ottobre, vede inasprirsi le misure restrittive rispetto a quello precedente. Complici i 6.826 casi registrati in un solo giorno, infatti sono stati ritenuti necessari dal Governo la chiusura delle attività e degli uffici non essenziali, nonchè quella delle sinagoghe. La preghiera rimane praticabile all'aperto quando sia possibile la presenza massima di 20 persone a debito distanziamento. Limitati anche gli spostamenti, in particolare a non più di un chilomentro dalla propria abitazione. Non è facile, però, imporre un altro blocco totale in un territorio in cui è massiccia la presenza di comunità ultraortodosse ribellatesi, negli ultimi giorni, alla chiusura delle scuole religiose, talvolta anche con manifestazioni violente. Ultraortodossi che, per altro, rappresentano circa la metà dei pazienti attualmente ricoverati.
Francia, aumentano le zone "super rosse"
Il rosso scuro, colore usato per l'allerta massima, tocca adesso le città di Marsiglia e Aix-en-Provence, dove da lunedì tornarno ad essere chiusi bar e ristoranti. A Parigi, anch'essa considerata "zona scarlatta", le attività di ristorazione rimarrano aperte fino alle 22 con divieto di assembramenti che superino le 10 persone. La densità dei casi positivi si aggira sui 250 ogni 100mila abitanti, motivo per cui è stata ritenuta necessaria anche la chiusura di teatri, musei e cinema. Stesse condizioni per le altre città sotto "allerta forzata": Bordeaux, Grenoble, Lille, Lyon, Montpellier, Nizza Rennes, Rouen, Saint-Etienne eToulouse. Restano aperti, tuttavia, gli istituti scolastici. Sembra più che motivata dunque la decisione di sottoporre obbligatoriamente a tampone le persone giunte in territorio italiano dalle regioni a maggior allerta.