Il titolare del dicastero Politiche giovanili e lo Sport dà segnali di speranza ma non ufficiali conferme: «Attenderemo i dati»
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«La riapertura a gennaio è un mio obiettivo e un obiettivo raggiungibile, dobbiamo vedere però i dati della pandemia dei primi di gennaio. Non voglio fare promesse ma l'obiettivo di riaprire, pur con delle limitazioni, palestre, centri danza e piscine, e tutte le altre attività importanti per il benessere degli italiani, credo sia possibile». È quanto afferma il ministro per le Politiche giovanili e lo Sport, Vincenzo Spadafora, ospite del programma Agorà su Rai Tre. Nelle scorse ore, fonti di governo paventavano il rischio di ulteriori stop per i centri sportivi, cinema e teatri anche dopo le festività.
Decisione dopo le feste
«Stiamo lavorando costantemente col Cts, prima ancora della chiusura di ottobre avevamo disposto un nuovo protocollo con misure molto rigide e devo dire che molte palestre avevano fatto degli investimenti - sottolinea il ministro -. Abbiamo dato un fondo perduto consistente a tutti quei soggetti per coprire le spese fatte», sottolinea ancora il ministro, aggiungendo: «Sono convinto che entro fine gennaio le attività sportive, con le condizioni che il Cts indicherà con molta precisione e probabilmente con delle limitazioni, potranno riprendere».
Stadi ancora chiusi
«Tifosi allo stadio? Escludo che a gennaio ci possa essere questa possibilità», spiega quindi Spadafora. «Ognuno spera di poter riprendere i propri hobby e le proprie attività professionali, il tema che all'interno di uno stadio da 60mila posti non sia un problema averne 20mila è relativo - prosegue il ministro - avere tutta questa gente che va nella stessa direzione nello stesso orario significa dover fare una serie di controlli, intensificare il sistema dei trasporti: significa gestire una macchina che in questo momento non è prioritaria rispetto ad altre cose prioritarie per la ripartenza del Paese come ad esempio scuola e sistema industriale». «Il mio desiderio è ovviamente rivedere i tifosi allo stadio il prima possibile ma non credo che questo avverrà a gennaio», spiega il ministro.
«Mi auguro che prima della data di inizio dei mondiali di sci di Cortina a febbraio possa esserci la riapertura degli impianti, credo che il Cts abbia chiesto una correzione ai protocolli più che una vera bocciatura, dipenderà poi dai dati che arriveranno in questi giorni. Dobbiamo vedere in termini di contagi i dati dei primi di gennaio», sostiene ancora il ministro.