L'Rt nazionale resta stabile 0,69 ma continua invece costante la riduzione dell'incidenza, uno dei valori chiave per le decisioni sulle misure contro il Covid, che scende ancora a 11 casi ogni 100mila abitanti aggiornato a ieri, rispetto al 16,7 di 7 giorni fa. Sono, secondo quanto si apprende, i dati contenuti nella bozza del monitoraggio settimanale di Iss e ministero della Salute, ora all'esame della Cabina di regia.

Rischio basso e ospedali sotto soglia di allerta

Tutte le Regioni e le province autonome sono classificate a rischio basso tranne il Molise, a rischio moderato. Tutte hanno un indice di trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo uno e restano inoltre molto sotto la soglia critica di occupazione dei posti in terapia intensiva o area medica. Scende il tasso nelle intensive al 4% come per le aree mediche rispetto al 5,7 e al 5,9 di 7 giorni fa. Nelle prime i ricoveri passano da 504 (15/06/2021) a 362 (22/06/2021). Nelle seconde da 3.333 (15/06/2021) a 2.289 (22/06/2021).

Variante Delta in Italia

A preoccupare è però la variante Delta che, con maggiore trasmissibilità e con la potenzialità di eludere parzialmente la risposta immunitaria, è già presente in Italia con diversi focolai. Lo si legge nella bozza del monitoraggio. Queste varianti scrivono i tecnici, hanno portato ad un inatteso aumento dei casi in altri paesi europei con alta copertura vaccinale. Chiesto un capillare tracciamento e sequenziamento dei casi, una elevata copertura vaccinale e il completamento dei cicli di vaccinazione per evitare recrudescenze della pandemia.

«Il lavoro è quello di vaccinare il prima possibile» perché «con la diffusione della variante Delta, che ha una contagiosità decisamente superiore a quella inglese, rischiamo anche che le misure come il distanziamento siano poco efficaci». Lo ha detto il presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga a Canale 5. Serve, ha aggiunto, «una campagna vaccinale poderosa usando il periodo estivo in cui i virus hanno minore diffusione» per proteggersi in vista dell'autunno, quando ci si augura «che sia tutto finito» anche se si dovrà adottare «ancora qualche precauzione per accompagnare l'uscita dalla crisi pandemica».