Sono ancora più di due milioni gli over 60 che non hanno avuto neanche la prima dose. La sfida dell'immunizzazione passa dalle campagne d'informazione e dal green pass allargato in arrivo la prossima settimana
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L'ultima settimana non ha portato svolte nella campagna vaccinale tra le fasce più a rischio di sviluppare una forma grave di Covid-19, nonostante i ripetuti appelli del generale Francesco Figliuolo. Restano oltre 2,4 milioni gli over 60 che non hanno ancora fatto nemmeno una dose.
Ma ora potrebbero essere l'aumento rapido dei contagi e quello, per ora lento, dei ricoveri in ospedale, spinti dalla variante Delta del coronavirus, a convincere almeno una parte dei riluttanti a vaccinarsi. La sfida per le Regioni di immunizzare decine di milioni di italiani che mancano ancora all'appello passa dalle campagne di informazione, ma anche da provvedimenti come il green pass allargato in arrivo la prossima settimana e da misure come i controlli all'ingresso dei turisti in Sardegna, con un'ordinanza in preparazione. Quest'ultima è una delle cinque Regioni che rischiano la zona gialla, in attesa di nuovi criteri per i cambi di colore basati sui ricoverati.
Dal report della struttura commissariale si scopre che, a due mesi dall'inizio delle somministrazioni in quel range di età, il 26,4% dei cittadini tra i 50 e i 59 anni - mai conteggiati prima - è ancora in attesa della prima inoculazione. Poi resta il nodo scuola: 221.354 senza vaccino nel personale docente e non docente, appena duemila in meno di 7 giorni prima. Con il 43% ancora da raggiungere in Sicilia.
Secondo alcuni esperti di comunicazione del rischio è stata forse data l'idea, anche da parti delle istituzioni, di un pericolo diminuito nettamente con l'estate, spingendo una fetta della popolazione a sottovalutare la necessità del vaccino.
La prossima settimana il governo varerà il decreto con le nuove misure, una volta analizzati i dati con gli esperti. Il green pass allargato all'italiana potrebbe prevedere l'obbligo della certificazione di vaccinazione, tampone negativo o guarigione per entrare in bar e ristoranti, con possibili sanzioni ai gestori - chiusura per 5 giorni - e multa agli avventori fino a 400 euro.
Il certificato verde dovrebbe valere per teatri, cinema, musei, concerti e discoteche, queste ultime se e quando verranno. Inoltre per piscine e palestre e per aumentare la capienza consentita di pubblico negli stadi. Infine per treni e aerei a lunga percorrenza - con un maggiore tempo di presenza a bordo -, ma non per metropolitane e autobus.