Comitato tecnico scientifico ed Esecutivo pensano a un'ulteriore stretta. Tra le ipotesi in campo anche nuove chiusure nei weekend e un coprifuoco più esteso (ASCOLTA L'AUDIO)
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Indice di positività in risalita e ampia diffusione delle varianti del Covid, a cominciare da quella inglese: sono queste le principali ragioni che potrebbero persino portare a un nuovo lockdown nazionale. È solo una delle ipotesi al vaglio del Comitato tecnico scientifico e del governo Draghi, chiamati già nelle prossime ore a valutare un'ulteriore stretta per contrastare il diffondersi del contagio. Tra le altre ipotesi in campo, anche nuove chiusure nei weekend e un coprifuoco più esteso, fino appunto ad una super zona rossa nazionale.
Di certo, si va verso regole più drastiche rispetto a quelle varate con il nuovo Dpcm del 6 marzo. «Sulla base dei dati mi aspetto che nelle prossime settimane l'impatto di questa variante (quella inglese, ndr) possa far crescere la curva, mi aspetto regioni che possono andare verso la zona rossa. Mi aspetto che le ordinanze possano essere ancora di natura restrittiva», ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza.
Ieri in Italia ci sono stati 20.765 contagi e 207 morti, con un indice di positività a 7,6%. «C'è una risalita del contagio, i numeri e vari indicatori ce lo dicono chiaramente», ha evidenziato il professor Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità. Per il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, «con questi numeri servono misure più rigide, come sta chiedendo anche il Comitato tecnico scientifico».
Oggi sarà la cabina di regia a valutare eventuali misure di contenimento che potrebbero essere varate già prima del prossimo weekend. Tra le ipotesi più drastiche, come detto, vi è anche quella di una super zona rossa che di fatto riguarderebbe buona parte del Paese, con possibili eccezioni per le poche aree (come la Sardegna) con un tasso del contagio meno preoccupante. Non è nemmeno da escludere che l'inizio del coprifuoco, attualmente in vigore in tutto il Paese dalle 22 alle 5, possa essere anticipato di un'ora o più.
E mentre diversi governatori sono in pressing affinché le scuole vengano chiuse in tutta Italia, prende corpo anche l'eventualità di una chiusura dei negozi almeno dove si pratica già la didattica a distanza. In ogni caso, per i tecnici la chiusura della scuola nelle aree in cui il virus è particolarmente diffuso va abbinata a misure più restrittive in genere. Intanto oggi la zona rossa è già scattata per Campania, Molise e Basilicata, mentre anche Friuli Venezia Giulia e Veneto sono finite in zona arancione.