Primo caso di coronavirus in Vaticano. In Italia 3858 casi e 148 morti

Sospesi i servizi ambulatoriali della Santa Sede che ora vaglia delle misure volte ad evitare la diffusione del Covid-19. Le regioni più colpite dall'epidemia restano Lombardia, Emilia Romagna e Veneto

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di Redazione
6 marzo 2020
11:14

Primo caso di Covid-19 in Vaticano: «Questa mattina sono stati temporaneamente sospesi tutti i servizi ambulatoriali della Direzione Sanità e Igiene dello Stato della Città del Vaticano per poter sanificare gli ambienti a seguito di una positività al Covid-19 riscontrata ieri in un paziente», riferisce il direttore della sala stampa vaticana Matteo Bruni.

 


«Rimane però in funzione il presidio di Pronto Soccorso. La Direzione Sanità e Igiene sta provvedendo ad informare le competenti autorità italiane e nel frattempo sono stati avviati i protocolli sanitari previsti».

Coronavirus, si valuta Angelus del Papa solo in video

«Relativamente all'attività del Santo Padre, della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano dei prossimi giorni, sono allo studio misure volte ad evitare la diffusione del covid-19, da implementare in coordinamento con quelle adottate dalle autorità italiane» , aveva fatto sapere ieri il direttore della sala stampa vaticana.

 

La prima novità ci potrebbe essere con l'Angelus di Papa Francesco di domenica 8 marzo. Tra le ipotesi c'è anche quella di trasmetterlo solo in video, considerato che comunque, per quanto ci sia una diminuzione di fedeli a causa del coronavirus, ai controlli ci sono sempre file e assembramenti. Analoga decisione potrebbe essere presa anche per l'udienza generale del mercoledì.

Il bollettino della Protezione civile

È di 3858 contagiati totali di cui 148 decessi (+41) e 414 guariti (+138) il bilancio dell'emergenza Coronavirus in Italia. I numeri sono stati resi giovedì 5 marzo nel corso della conferenza stampa tenutasi presso la sede della Protezione civile a Roma, da Angelo Borrelli e da Silvio Brusaferro, direttore dell'Istituto superiore di Sanità. 

 

Tra i casi positivi, 1155 sono in isolamento domiciliare, 1790 invece sono ricoverati con sintomi di cui 351 persone in terapia intensiva, circa il 10% del totale dei contagiati. Le regioni più colpite dall'epidemia restano Lombardia (dove si registra il 54% del totale dei contagi), Emilia Romagna e Veneto dove si registrato rispettivamente 25, 8 e 4 decessi. Gli altri decessi sono in Veneto (4), Liguria (2) e Piemonte (2).

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